Stato di agitazione per i lavoratori del consorzio di bonifica catanzarese

I sindacati FAI CISL, FLAI CGIL e UILBI UIL hanno dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori dei Consorzi di Bonifica della Provincia di Catanzaro, che si sono autoconvocati per la mattina del 29 febbraio presso la Cittadella Regionale.
di Redazione
16 febbraio 2016
15:38

CATANZARO- Le organizzazioni sindacali, rappresentate da Daniele Gualtieri (Fai Cisl), Caterina Vaiti (Flai Cgil) e Aldo Turquassio (Uilbi Uil) hanno assunto questa decisione a seguito del mancato riscontro alle numerose richieste di incontro rivolte al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, riguardo alla più generale e difficile situazione in cui versano i Consorzi di Bonifica Calabresi ed in particolare quelli del territorio di Catanzaro.
 
Le motivazioni riguardano i notevoli ritardi dei pagamenti dei dipendenti, in alcuni casi l’avviamento delle procedure di licenziamento collettivo, la riduzione dei livelli occupazionali dei lavoratori del settore irriguo e della rete di colo, risiede nella difficile situazione economico finanziaria che i Consorzi di Bonifica, stanno attraversando da diversi anni e che è principalmente riconducibile alla drastica riduzione dei trasferimenti regionali a titolo di contributi per la manutenzione delle OO.PP. di bonifica (ex L.R. 26/75) e degli impianti irrigui consortili (ex L.R.11/2003).
 
Le organizzazioni sindacali ricordano che fino a cinque anni fa la Regione Calabria, per la suddetta attività manutentiva, garantiva agli Enti Consortili l’erogazione di contributi annui. Tali importi sono stati ridotti fino ad arrivare, nel 2015 e nel bilancio di previsione 2016, all’azzeramento dei capitoli del bilancio regionale dedicati a tali finalità.

 



I dati economico finanziari dei Consorzi di Bonifica evidenziano come la crisi degli Enti non sia dovuta ad una temporaneità di eventi negativi, ma ad una strutturale riduzione dei trasferimenti di risorse finanziarie da parte della Regione Calabria, principale ente finanziatore, che impone ai Consorzi di rivedere il proprio assetto organizzativo al fine di garantire l’equilibrio finanziario degli stessi.
 
Si è avuto modo di constatare che la stessa situazione di difficoltà è presente anche in altri Consorzi di Bonifica della Calabria, che continuano con difficoltà a garantire le attività irrigue e reti di colo, senza però avere nessun contributo dalla Regione, con inevitabili quanto preoccupanti ripercussioni sulle garanzie occupazionali del comparto che vengono messe annualmente in discussione dalle amministrazioni consortili. E’ notizia dei giorni scorsi che anche le attività irrigue dei Consorzi di Bonifica del territorio di Catanzaro, sono a forte rischio a causa delle difficoltà economiche finanziarie, con ripercussioni negative sull’erogazione dei servizi e sulle garanzie occupazionali di diverse unità lavorative, nonché della salvaguardia e sicurezza del territorio.
 
La mancanza di un doveroso “sostegno finanziario” da parte della Regione Calabria, peraltro previsto inequivocabilmente da specifiche leggi regionali, non consente a detti enti di prevedere una regolare programmazione pluriennale ben strutturata che punti sulla qualità dei servizi che dovrebbero essere garantiti alle aziende agricole e al territorio, principali beneficiari delle attività poste in essere dai Consorzi di Bonifica e previste dalla normativa di indirizzo nazionale e regionale (legge n. 11 del 2003).

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