Stop al blocco dei licenziamenti, resta solo per i settori più in crisi

Lo ha stabilito il governo dopo un dibattito serrato, oggi Draghi incontra le parti sociali. Le cartelle esattoriali restano sospese per altri due mesi, mentre si è deciso per uno stop temporaneo del cashback

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di Redazione
29 giugno 2021
07:35

Si va verso lo sblocco dei licenziamenti con l'eccezione del settore tessile e quelli collegato ad essi come calzaturiero e moda, quelli maggiormente in crisi. È quanto emerso ieri sera al termine della cabina di regia del governo che ha sbloccato la possibilità di licenziare per l'industria manifatturiera ed edilizia, escludendo però i settori più in difficoltà. Questi ultimi potranno fruire della Cig gratuita, cassa integrazione Covid. 

Secondo quanto ha appreso l'Agi, nel corso della riunione si è svolto un braccio di ferro sulla questione tra le varie 'anime' dell'esecutivo. Da una parte, M5s, Pd e Leu - con Stefano Patuanelli, Andrea Orlando e Roberto Speranza, avrebbero puntato ad altri due mesi di proroga. D'altra la Lega, con Giancarlo Giorgetti, e Iv, con Elena Bonetti. Alla fine avrebbero 'vinto' questi ultimi. Quanto al cashback e allo stop per sei mesi dal 30 giugno, perplessità sarebbero state sollevate da M5s e il presidente del Consiglio, Mario Draghi, avrebbe proposto la sospensione di sei mesi per cercare di migliorare alcuni aspetti della norma. 


La cabina di regia si è anche espressa favorevolmente all’estensione di due mesi, fino al 31 agosto, del blocco delle cartelle esattoriali. A partire da oggi il presidente del Consiglio Mario Draghi incontrerà le parti sociali. 

«Oggi abbiamo deciso, dentro un ragionamento di dialogo sociale, di porre fine al blocco dei licenziamenti pur con una serie di eccezioni rispetto ai settori in crisi», ha detto il ministro della Pa, Renato Brunetta, durante una diretta Facebook organizzata dal Circolo Esperia. Sullo sblocco ai licenziamenti «c’è stata molta discussione, ma la scelta denota la nostra volontà di far tornare il Paese al mercato, difendendo sì i settori più in crisi, ma tornando alla fisiologia», ha aggiunto Brunetta. 

Per il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, «la discussione è andata nella direzione giusta: aumentare gli strumenti di protezione e rendere meno traumatico il superamento del blocco dei licenziamenti, offrendo strumenti alle imprese e ai lavoratori per gestire le crisi. È importante anche che le misure saranno sottoposte al confronto con le parti sociali».

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