Terme Luigiane, il parco non riaprirà: restano a casa 250 lavoratori

VIDEO | Dopo mesi di polemiche e false promesse, le speranze di riaprire l'impianto si infrangono a causa del mancato accordo tra la società Sateca e i Comuni di Acquappesa e Guardia Piemontese

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di Francesca  Lagatta
6 luglio 2021
18:30

«Siamo spiacenti di comunicare alla nostra clientela che per la stagione 2021 l’hotel Moderno, l'hotel Santa Lucia e i Villini Belvedere resteranno chiusi. Non è possibile stabilire un’eventuale data di riapertura dello stabilimento termale Thermae Novae, del Grand Hotel delle Terme e del parco termale Acquaviva a causa del mancato raggiungimento dell’accordo per l’utilizzo dell’acqua termale tra la S.A.Te.Ca. e i Comuni di Guardia Piemontese e Acquappesa». Con questo annuncio il sito delle Terme Lugiane annuncia la fine delle speranze per la riapertura della nuova stagione. Resteranno a casa 250 dipendenti. L'unica attività che ha riaperto è la pizzeria "Reginella", che sorge nello stabile dell'hotel Moderno.

Dramma annunciato

Nella vicenda delle Terme Luigiane la politica, a ogni livello, ha fallito. Francesco Tripicchio e Vincenzo Rocchetti, sindaci di Acquappesa e Guardia Piemontese, comuni concessionari delle acque termali, d'improvviso nell'autunno scorso hanno imposto alla Sateca l'utilizzo di acque solfuree pari al 12% del totale, circostanza che non ha consentito il prosieguo delle attività imprenditoriali e l'avvio della nuova stagione, benché la società cosentina avesse ricevuto dal prefetto l'autorizzazione a guidare l'ente fino al subentro di un nuovo gestore.


La politica regionale, invece, che rappresenta l'ente proprietario delle acque, in più occasioni ha promesso ai 250 lavoratori interventi decisivi e risolutori che, in un modo o nell'altro, avrebbero consentito l'avvio delle attività termali in attesa dell'individuazione di un nuovo gestore da parte dei Comuni. E invece, ad oggi, il parco termale tra i più noti e importanti d'Europa resta chiuso, lasciando al territorio del Tirreno cosentino una profonda ferita, sia dal punto di vista dell'economia che della sanità. Infatti, prima della pandemia, il parco termale ha fatto registrare in una sola stagione ben 500mila prestazioni sanitarie a pazienti/turisti venuti da tutta Italia, e non solo, curarsi con le acque solfuree considerate tra le più benefiche d'Europa.

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