«Se non moriamo di Covid moriamo di fame». Tirocinanti della Regione pronti alla protesta

VIDEO | Si tratta del bacino degli ex ammortizzatori sociali in deroga. Nei prossimi giorni saranno organizzati presidi e manifestazioni sotto le prefetture calabresi

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di Luana  Costa
19 settembre 2020
12:31

Il nodo sta per arrivare al pettine e non è di quelli che si districherà facilmente. «Siamo i tirocinanti della Regione Calabria - spiega Giovanna Mercurio, ex tirocinante della Giustizia - coloro che per dieci anni hanno coperto i buchi in tutta la pubblica amministrazione».

Si tratta del vasto bacino degli ex percettori di ammortizzatori sociali in deroga che, negli anni scorsi, erano stati fatti confluire dalla Regione Calabria nelle politiche attive.

 


La polveriera sociale

Attivazione di tirocini formativi per garantire un reddito minimo a circa settemila famiglie calabresi ed evitare l'esplodere di una polveriera sociale. «Stiamo presidiando giorno e notte la Cittadella regionale perchè siamo arrivati al nocciolo della questione perchè la Regione Calabria dopo anni che ci utilizza all'interno della pubblica amministrazione per sopperire ai vuoti di organico e alle mancanze, oggi dice di non avere più le competenze normative e finanziarie per trovare una soluzione».

 

Tirocini scaduti 

Alcuni, circa un migliaio, hanno già concluso i tirocini ed entro la fine dell'anno a questi se ne aggiungeranno molti altri: «Siamo ancora in attività ma a breve scadranno i tirocini per tutti - precisa Serena Varano, tirocinante degli Enti locali -. La situazione è molto grave perchè non solo non c'è il riconoscimento di status di lavoratori ma addirittura non c'è stata una tale formazione da consentirci di vederci riconosciuto un punteggio per permetterci di partecipare attivamente ai bandi pubblicati dalle amministrazioni».

 

Gli impegni della Regione

Lo scorso 7 settembre, al termine di una manifestazione organizzata alla Regione, il tavolo di concertazione si era concluso con l'impegno assunto dall'assessore al Lavoro Fausto Orsomarso di interessare della questione direttamente la ministra del Lavoro: «Secondo noi la lettere scritta dall'assessore non è abbastanza incisiva nè palesa alla ministra l'urgenza di affrontare seriamente la situazione - ha chiarito ancora Giovanna Mercurio -. Ecco perchè noi stiamo pensando di interessare anche la prefettura. Nei prossimi giorni organizzaremo presidi e manifestazioni sotto le prefetture calabresi».

Giornalista
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