Il progetto

Un porto turistico a Bova Marina, prosegue l’iter per la realizzazione: ok della Regione, si attendono ora i fondi

VIDEO | Presentato alla cittadinanza il progetto preliminare, i finanziamenti dovrebbero arrivare dal Fondo sviluppo e coesione che prevede uno stanziamento da 90 milioni proprio per la portualità turistica

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di Silvio Cacciatore
30 maggio 2024
15:21

Primo importante traguardo per quello che potrà essere il porto turistico di Bova Marina e dell’area grecanica. La Regione Calabria ha comunicato ufficialmente, con una missiva del direttore generale Claudio Moroni, di aver valutato positivamente l’elaborato presentato dall’amministrazione comunale. Questo segnale di approvazione regionale rappresenta un progresso significativo verso la realizzazione del porto turistico.

Lo studio di fattibilità e l’impegno della Regione

Durante una conferenza aperta alla cittadinanza, è stata presentata la proposta progettuale preliminare al finanziamento dello studio di fattibilità tecnico economica. La stessa accerta la fattibilità del porto, ed apre la strada quindi ad un impegno concreto da parte della Regione Calabria. Riconoscendo il progetto come idoneo, l’Ente si impegna a finanziarlo non appena saranno disponibili le risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione già confermate, e con un impegno diretto anche da parte del governatore Occhiuto che ha più volte incontrato il sindaco Saverio Zavettieri in questi ultimi anni.


Sono stati organizzati, in Cittadella regionale, almeno cinque incontri focalizzati esclusivamente sul porto, culminando con la conferma della disponibilità delle risorse dell’FSC. All’interno di questo fondo, sono stati stanziati oltre novanta milioni di euro per la portualità turistica, includendo il finanziamento del porto di Bova Marina. Questo progetto non solo migliorerà l’infrastruttura portuale della regione, ma rappresenta anche una grande opportunità di sviluppo economico e turistico per la zona.

Il nuovo porto secondo il progetto preliminare

Il progetto preliminare prevede la sua realizzazione in contrada San Pasquale, a poche centinaia di metri dal Parco archeologico Archeoderi, in corrispondenza della spiaggia libera detta “Tartarucara”, tra il villaggio turistico della Perla Jonica e la contrada Romanda, ultima frontiera bovese prima del territorio di Palizzi. Un’area che consentirà anche a monte lo sviluppo delle infrastrutture stradali e ferroviarie, oltre che a tutte quelle accessorie.

Nell’estate del 2019 è stata avviata la progettazione preliminare del porto turistico di Bova Marina, con l’obiettivo di sanare una ferita lunga decenni per la cittadina bovese, oltre che quello di ridurre il deficit infrastrutturale che affligge l’attività portuale della provincia di Reggio Calabria e dell’intera regione Calabria.

Attualmente, la Calabria presenta un rapporto di uno o due posti barca per chilometro di costa, molto inferiore rispetto alle regioni più sviluppate come la Liguria, dove il rapporto è dieci volte superiore. Anche raddoppiando gli attuali posti barca, la Calabria rimarrebbe comunque tra le ultime in classifica a livello nazionale. Questo sottolinea l’urgenza di un intervento infrastrutturale per migliorare le capacità portuali della regione.

Il progetto, ancora in fase preliminare, necessita di ulteriori studi approfonditi, in particolare per quanto riguarda il moto ondoso e le direzioni delle correnti. Il porto turistico è progettato per svilupparsi su un’area di circa 49mila metri quadri e prevedere la creazione di 224 posti barca. I costi stimati per la realizzazione del porto ammontano a circa 24 milioni di euro.

Lo sviluppo economico

«Il porto turistico di Bova Marina rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo del territorio» ha affermato Felice Arena, prorettore dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e professore di Costruzioni navali.

«È una porta verso la Calabria, collegandosi potenzialmente con l’aeroporto reggino, la linea ferroviaria e l’autostrada, permettendo di arrivare via mare. Questo, naturalmente, porterà risorse finanziarie significative». Importante tassello sarà la collaborazione con l’Università. «Abbiamo confermato la disponibilità a supportare l’amministrazione locale nelle opere necessarie, collaborando con i professionisti che hanno già contribuito allo sviluppo del progetto e mantenendo un continuo contatto con la Regione»

Una volta completato, il porto offrirà ai diportisti la possibilità di ormeggiare le loro imbarcazioni, fungendo anche da punto di arrivo per chi desidera soggiornare brevemente in Calabria. I visitatori «potranno – ha proseguito Arena – fare una passeggiata nella natura, andare in un ristorante, fare shopping, visitare zone di interesse archeologico o esplorare l’Aspromonte. Le possibilità che il nostro territorio può offrire sono molte».

Le ricadute occupazionali possono essere notevoli. Tra impiego diretto ed indotto, i posti di lavoro creati sarebbero veramente molti. Bova Marina aspetta, oltre al porto, anche il suo nuovo lungomare, devastato da più di quindici anni, e che – si spera – possa arrivare nei prossimi anni grazie ai fondi del Pnrr.

Le aspettative per il futuro

Certo è che la popolazione di Bova Marina, dopo decenni di promesse non mantenute ed un porto mai realizzato alla Rocca del Capo, accoglie il nuovo progetto con un misto di speranza e scetticismo. Abituati a vedere progetti ambiziosi svanire nel nulla, gli abitanti sono un po’ come San Tommaso: nutrono grandi aspettative per il futuro del loro territorio, ma temono di illudersi un’altra volta. L’entusiasmo è palpabile, ma rimane la cautela, con la speranza di vedere finalmente realizzato il tanto sognato porto.

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