Vertenza Abramo, nuovo incontro sindacati-azienda: «Lavoratori ancora a rischio»

Slc Cgil riferisce che la Abramo Costumer Care ha confermato di voler proseguire la procedura di licenziamento collettivo: «Il management ribadisce che con la perdita delle commesse non ci sono margini per un ricollocamento dei dipendenti»

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di Redazione
7 ottobre 2020
11:46

Le segreterie di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil e le Rsu hanno avuto un secondo incontro con il management dell'Abramo Costumer Care per un esame sulla procedura di licenziamento collettivo che riguarda i 107 lavoratori crotonesi della commessa "Roma Capitale". Lo riferisce un comunicato della Slc Cgil.

 


«L'azienda ha dichiarato che al momento - è scritto nel comunicato - hanno accettato la proposta di 'aCapo' 13 lavoratori, che avendo già presentato le dimissioni volontarie ad Abramo, vengono automaticamente esclusi dalla procedura di licenziamento. A questi potrebbero aggiungersi altri 26 lavoratori che, dalle risultanze aziendali, sembrerebbe abbiano ufficialmente manifestato la disponibilità ad accettare la proposta di 'aCapo'. Se questo si verificasse realmente rimarrebbero impattati dalla procedura di licenziamento collettivo circa 65/70 persone. Sulla base di questi numeri, la direzione aziendale ha confermato di voler proseguire la procedura di licenziamento collettivo, ribadendo che, con la perdita della commessa ed i cali di volumi diffusi, non esistono spazi all'interno del perimetro aziendale per ricollocare i lavoratori».

 

«In merito al cambio di appalto - è quanto i afferma nel comunicato della Slc Cgil Calabria - continueremo insieme ai lavoratori la battaglia per la dignità, come spesso abbiamo affermato, le professionalità vanno pagate. Abbiamo manifestato davanti alla prefettura di Crotone, al palazzo comunale della città, siamo andati in pullman fino a Roma e non ci fermeremo. Abbiamo richiesto un incontro al Presidente del Consiglio ed interesseremo anche il neo sindaco di Crotone e la Regione Calabria, colpevolmente assente in questa vertenza importantissima per Crotone, per la Calabria e per tutto il settore delle Telecomunicazioni. In merito alla procedura di licenziamento collettivo ribadiamo che, se l'azienda deciderà di portarla fino in fondo, stiamo già valutando con i nostri legali eventuali profili di illegittimità per poter salvaguardare ogni posto di lavoro sul territorio crotonese». La riunione è stata aggiornata al 15 ottobre, giorno in cui scadono i 45 giorni previsti per legge dalla consultazione sindacale.

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