Green pass, racconto semiserio su quelli che «si stava meglio prima»

D’ora in poi «i dissidenti saranno condannati a consumare in lager allestiti fuori le caffetterie» mentre «chi ha aderito al regime» avrà il vantaggio d’accomodarsi dentro. Roba da matti!

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di Carla Monteforte
24 luglio 2021
06:38

Avevamo l’uguaglianza e non ce ne eravamo accorti! Com’era bello vivere in un mondo equo dove non c’erano rivoluzioni da fare o libertà da rivendicare. Vagavamo felici e senza briglie in praterie sterminate il cui unico semaforo era il nostro arbitrio. Si viaggiava senza visto, «microchip» o discendenti di Josef Rudolf Mengele che t’inseguono armati di siringhe.

Le discoteche erano cattedrali del diritto: aperte a tutti indiscriminatamente. Basta che in coppia! Perché se uno vale uno, uno più uno vale di più. Non è razzismo verso i dispari, è la matematica bellezza! Quella per cui l’amore si moltiplica tra coniugati ed in caso di lockdown ai singoli restano i ristori delle mani.


 (e un biscottino omaggio, si vocifera nei gruppi whatsapp dei vigili urbani di Roma). Roba mai vista! Altro che “cercasi commessa di bella presenza, taglia 40/42, max 22 anni” o tutti quei piagnistei sulla violenza domestica in quarantena. Qui si parla di «coercizioni reali» come l’interdizione al Crossfit!

Andare in palestra è «un principio costituzionale»: averne limitato l’accesso a chi «sceglie di non sottoporsi ad una sperimentazione di massa» è «un abuso». «Il lasciapassare verde è il primo passo per controllare gli spostamenti e mettere i cittadini gli uni contro gli altri»: gli iscritti a Tinder versus quelli di Badoo.

Chissà chi sopravvivrà alla «pulizia etnica» su cui «la dittatura sanitaria» ha appena gettato le basi? Gli appassionati di ons o i tipi socievoli e solari?

Speriamo i primi tanto i secondi non erano «indispensabili» manco in democrazia, visto che potevano essere lasciati alla porta di sale da ballo e balere dove l’ingresso era universale, sì, tranne per di chi indossava pantaloncini. Sia chiaro nessuna pinocchiettofobia, solo che certe cose fatele a casa vostra dove i bambini non vedono…

A proposito, molti non rientreranno in classe e se nessuno Robespierre ha organizzato rivolte è solo perché l’abbandono scolastico è una scelta. Cosi come la disoccupazione femminile. Vuoi mettere decidere di non lavorare per stare comodamente a casa a goderti i figli in dad con «la prevaricazione di una norma» che impedisce ai vaccine critical di andare al cinema?

Che poi al cinema non ci si andava più manco prima però adesso «è questione di principio», ha detto giustamente il fruttivendolo specializzato in «cure domiciliari».

Era bello il mondo senza frontiere dove fino a ieri nessuna compagnia pretendeva certificati di immunizzazione (tranne che per India e Senegal, «ma lì tanto che ci dovevi andare a fare?»). «Questo green pass rappresenta un pericoloso precedente alla libertà di movimento che è un diritto primario di ogni essere vivente». Purché non stia scappando da campi di tortura o da una guerra!

«Chissà se ai barconi verrà richiesto o questi saranno liberi di fare ciò che gli pare mentre gli italiani dovranno fare dogana per un caffè?». «Si stava meglio prima», sì, però i «soliti privilegiati ci sono sempre stati».

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