Bus con studenti dirottato e incendiato, Adam e Ramy diventano cittadini italiani

La proposta di Salvini approvata dal Consiglio dei ministri. Il vicepremier: «Hanno reso eminenti servizi al nostro Paese»

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12 giugno 2019
10:35
I due ragazzini con il ministro Salvini, foto Ansa
I due ragazzini con il ministro Salvini, foto Ansa

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera alla proposta di concedere la cittadinanza italiana per meriti speciali a Ramy Shehata e Adam El Hamami, i due ragazzi della scuola media Vailati di Crema che lo scorso 20 marzo hanno sventato il tentativo di dirottare uno scuolabus da parte del 47enne senegalese – ma con cittadinanza italiana - Ousseynou Sy, autista della società Autoguidovie, poi indagato per strage e sequestro di persona aggravato dalla minore età dei sequestrati.

La proposta di Salvini

Era stato lo stesso ministro dell’Interno Matteo Salvini a proporre la cittadinanza italiana per i due giovani eroi, entrambi studenti della scuola media Vailati di Crema. E ora la conferma arriva da fonti governative leghiste.


 

«Ritengo che i giovani abbiano reso eminenti servizi al nostro Paese», è scritto nella relazione di Salvini che ha accompagnato la proposta di concessione in Cdm. Il vicepremier consegnerà anche la medaglia d'oro al valor civile alla scuola media statale "Giovanni Vailati" perché «con straordinario coraggio ed eccezionale spirito di iniziativa il personale docente e non docente e i 51 studenti fronteggiavano il conducente dell'autobus allertavano i Carabinieri e riuscivano a liberarsi. Splendido esempio di generosa solidarietà e straordinaria abnegazione, orientati alla difesa del più alto valore della vita umana».

Le indagini e l’ipotesi della strage su Linate

Intanto dalle indagini dei carabinieri di Milano, coordinate dai pm Alberto Nobili e Luca Poniz, durante poco più di due mesi, si rafforza l’ipotesi che Ousseynou Sy volesse fare una strage sulla pista di Linate. In base a quanto emerso l'uomo aveva «l'intento di condizionare i pubblici poteri in relazione alle politiche in materia di accoglimento degli stranieri, di intimidire la popolazione».

I pm inoltreranno nei prossimi giorni al gip Tommaso Perna la richiesta di processo immediato l'uomo che ha una serie di imputazioni - tra cui la strage aggravata dalle finalità terroristiche -, per le quali rischia l'ergastolo. Il suo legale, l'avvocato Richard Ostiante, chiederà verosimilmente il rito abbreviato e tenterà di giocarsi anche la carta di una richiesta di perizia psichiatrica.

Nei due mesi di indagini gli investigatori hanno sentito a verbale i 50 ragazzini (il 51esimo era assente quel giorno) con l'assistenza di uno psicologo e dall'esito complessivo degli accertamenti gli inquirenti si sono convinti sempre di più che Sy volesse arrivare a Linate per compiere la strage, anche se lui ha continuato a sostenere che non voleva «fare male a nessuno».

 

 

 

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