A Nuova Delhi arriva il servizio ultrarapido “Now”, che recapita a domicilio ogni cosa a brevissima distanza dall’ordine
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Una tastiera per il pc? Il collare del cane? Una sedia da ufficio, magari proprio mentre sei già seduto male? Tutto a domicilio in dieci minuti. Senza stress, senza attese, senza nemmeno il tempo di pentirsi dell’acquisto. Amazon ha appena superato sé stessa e ha lanciato, in India, la sua nuova sfida all’e-commerce globale: la guerra delle consegne immediate. Altro che 24 ore: a Nuova Delhi è arrivato “Amazon Now”, il servizio che recapita ogni genere di prodotto entro un tempo record che – diciamolo – ha dell’incredibile.
Per ora è un esperimento localizzato, ma già destinato a espandersi. Dopo l’esordio a Bangalore, ora tocca alla capitale. E le premesse sono tutt’altro che timide. “Siamo entusiasti della risposta iniziale e del feedback positivo dei clienti”, ha dichiarato l’azienda in una nota ufficiale. Tradotto: funziona e piace. E se piace in India – con il suo mercato smisurato, affamato di novità e iperconnesso – potrebbe funzionare ovunque.
Il modello è quello del cosiddetto quick commerce, ossia il commercio rapido, che già ha trovato terreno fertile con piattaforme locali come Blinkit, Instamart (del gruppo Swiggy) e Zepto. Sono realtà nate e cresciute in un ecosistema dove la logistica è un’arte e l’immediatezza un’esigenza, non un lusso. Amazon è arrivata dopo, ma lo ha fatto con il piglio del gigante: una rete capillare, una montagna di soldi da investire e un nome che pesa in ogni angolo del globo.
E infatti i numeri parlano chiaro. Dal 2013, Amazon ha investito in India oltre 11 miliardi di dollari, una cifra da capogiro che si traduce in infrastrutture, magazzini, distribuzione e tecnologia. Il mese scorso ha annunciato un’ulteriore iniezione di 233 milioni per potenziare ulteriormente la propria presenza nel subcontinente. Ha inaugurato cinque nuovi centri di distribuzione, progettati appositamente per raggiungere anche le città più piccole con la stessa velocità delle metropoli.
Il tutto con un obiettivo ben preciso: diventare l’unica vera piattaforma dominante in un Paese dove l’e-commerce è ancora in pieno sviluppo. Perché se in Occidente Amazon ha ormai un vantaggio consolidato, in India la partita è aperta e la concorrenza gioca in casa. Flipkart, principale rivale locale, ha lanciato da tempo il servizio “Minutes”, già attivo in 14 città. Una battaglia di minuti, appunto, che rischia di ridisegnare le abitudini dei consumatori.
Dietro le quinte, però, si muove anche un altro scenario. Con un servizio come “Now”, Amazon raccoglie dati in tempo reale sui gusti, i bisogni e le abitudini dei suoi clienti. Un potere informativo enorme, che permette di anticipare le scelte del consumatore e personalizzare ogni offerta con precisione chirurgica. E soprattutto, crea dipendenza: se ti arriva tutto in dieci minuti, sei davvero disposto ad aspettare anche solo mezz’ora?
Il futuro dell’e-commerce, insomma, potrebbe passare proprio da qui. Dalla sfida a colpi di cronometro, dove vince chi riesce a consegnare più in fretta, meglio e ovunque. E se la logistica diventa il cuore pulsante del commercio globale, Amazon vuole essere l’unico sistema cardiovascolare. Per ora, si comincia da Nuova Delhi. Ma è solo questione di tempo. Anzi: di minuti.