Guerra in Medio Oriente

Approvato l’accordo tra Hamas e Israele che prevede lo scambio di prigionieri e una tregua di 4 giorni

Duecento in tutto gli ostaggi, tra donne e minori, che verranno rilasciati da entrambe le parti. L'intesa è stata annunciata ufficialmente all'alba e lo stop ai combattimento sarà soggetto a proroga

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di Redazione
22 novembre 2023
10:03

Gli inviati della Cnn hanno dato la notizia intorno alle due della scorsa notte: il gabinetto di guerra di Israele ha approvato l'accordo per il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza, dopo una riunione di quasi sette ore.

Stop ai combattimenti e al lancio di razzi per quattro giorni, scambio di prigionieri, tra donne e bambini: 50 israeliani in cambio di 150 palestinesi. E ancora l’ingresso di aiuti a Gaza. Questi i termini della tregua annunciata ufficialmente all’alba di oggi dal governo del Qatar: «L'orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore; durerà quattro giorni e sarà soggetta a proroga», ha affermato Doha in un comunicato citato dai media internazionali. 


In una nota, il presidente americano Joe Biden ha ringraziato «lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell'Egitto per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo» dicendosi «straordinariamente gratificato» al pensiero della imminente liberazione degli ostaggi. 

Un accordo «doloroso e difficile» lo ha definito il presidente israeliano Isaac Herzog, specificando però di «sostenere? la decisione del premier Benjamin Netanyahu. «Le riserve sono comprensibili, dolorose e difficili, ma date le circostanze sostengo la decisione del primo ministro e del governo di portare avanti l'accordo per il rilascio degli ostaggi», ha affermato su X. Aggiungendo: «Si tratta di un dovere morale ed etico che esprime correttamente il valore ebraico e israeliano di garantire la libertà di coloro che sono tenuti prigionieri, con la speranza che sia un primo passo significativo per riportare a casa tutti gli ostaggi. Lo Stato di Israele, le Idf e tutte le forze di sicurezza continueranno ad agire in ogni modo possibile per raggiungere questo obiettivo, insieme al ripristino della sicurezza assoluta dei cittadini di Israele».

Il ministero della Giustizia israeliano ha pubblicato una lista di 300 detenuti palestinesi che sono candidati per il rilascio dalle carceri. Lo ha riferito Haaretz. Da questo momento scattano le 24 ore in cui chi lo ritiene può opporsi al rilascio e fare ricorso alla Corte Suprema, che in breve tempo deve decidere se accettare o respingere la petizione.  

Le reazioni

«La Commissione europea farà tutto il possibile per utilizzare la pausa per l'invio di aiuti umanitari a Gaza. Ho chiesto al commissario Janez Lenarcic di incrementare al più presto possibile le consegne a Gaza per fare fronte alla crisi umanitaria». Lo scrive su X la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen nel dare il benvenuto all'accordo.  «Ogni giorno in cui queste madri e questi bambini sono tenuti in ostaggio dai terroristi è un giorno di troppo. Condivido la gioia delle famiglie che presto potranno riabbracciare i loro cari. E sono molto grato a tutti coloro che nelle ultime settimane hanno lavorato instancabilmente attraverso i canali diplomatici per mediare questo accordo. Chiedo ai terroristi di Hamas di rilasciare immediatamente tutti gli ostaggi e di permettere loro di tornare a casa sani e salvi», dichiara von der Leyen. 

Anche il presidente del Consiglio Ue Charles Michel ha espresso la sua soddisfazione per l'intesa tra Israele e Hamas: «Accogliamo con favore l'accordo sul rilascio delle donne e dei bambini tenuti in ostaggio a Gaza. Ringraziamo il Qatar e l'Egitto che hanno contribuito alla mediazione. Hamas deve rilasciare tutti gli ostaggi. È inoltre fondamentale utilizzare questa pausa nelle ostilità per consentire ai soccorsi umanitari di raggiungere chi ne ha necessità», ha scritto su X. 

l presidente palestinese Abu Mazen ha accolto «con favore» l'accordo «umanitario» raggiunto tra Hamas e Israele chiedendo al tempo stesso «soluzioni più ampie» al conflitto israelo-palestinese. La leadership di Ramallah - ha scritto su X Hussein Al-Sheikh, segretario dell'Olp e consigliere di Abu Mazen - «apprezza lo sforzo di mediazione qatariota-egiziana», vuole una tregua prolungata con Israele e «l'attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale». 

 

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