«In Germania sussidio di 5mila euro subito», il racconto di un emigrato

Mentre in Italia il sito dell’Inps è andato in tilt a causa del boom di richieste per il bonus di 600 euro, a Berlino il sistema sembra molto più efficace e c’è la possibilità di ottenere fino a 15mila euro per affrontare la crisi causata dall'epidemia di Covid-19

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di Francesca Giofrè
2 aprile 2020
13:02

Se in Italia nel primo giorno di richieste del bonus da 600 euro si è scatenato il caos, in Germania sembra che le cose funzionino meglio. È quanto riporta stamane Repubblica: il sistema tedesco risulta ben più efficiente di quello nostrano e permette di ottenere i sussidi in poche ore a chi riporta danni economici a causa dell’emergenza coronavirus in corso. Sussidi, tra l’altro, ben più consistenti di quelli italiani.

 


Fino a 15mila euro

La storia riportata da Repubblica è quella di Michele, libero professionista italiano che da anni vive e lavora a Berlino: «Venerdì – racconta - ho fatto l’accesso al portale per la richiesta delle indennità riservate da Berlino ai residenti della città. Ho così prenotato la possibilità di inserire la domanda. Via e-mail, sono stato tenuto aggiornato sulla mia posizione in coda (una coda telematica) e domenica ho avuto il via libera: attraverso il portale della banca, ho inserito poche informazioni e autodichiarato di aver subìto delle perdite di clienti per il virus. Alle nove e mezza di sera avevo chiuso la richiesta. Martedì mi sono stati accreditati 5mila euro».

 

Pochi giorni, dunque, per vedere il proprio conto rimpinguato da fior di quattrini. Il solo sistema berlinese, infatti, permette a lavoratori autonomi e piccole e medie imprese fino a cinque dipendenti di richiedere un bonus di 5mila euro. A questi si aggiungono altri 9 mila euro messi a disposizione dal Fondo federale, dunque a livello nazionale, che diventano 15 mila per le imprese con un numero di dipendenti che va da 5 a 10.

 

Così come Michele, migliaia di altri residenti a Berlino hanno ottenuto in questi giorni il loro bonus. Un meccanismo efficiente, quindi, oltre che veloce. Certo, anche nel sistema della capitale tedesca inizialmente si sono registrati alcuni disguidi, con falle nella privacy e boom di accessi. Sta di fatto, comunque, che al 31 marzo, si legge ancora su Repubblica, erano stati già distribuiti ben 500 milioni di euro.  

 

La situazione in Italia

Il decreto Cura Italia ha previsto il bonus di 600 euro per lavoratori autonomi, partite iva, liberi professionisti non iscritti a casse di previdenza obbligatoria, lavoratori stagionale e quelli dello spettacolo, per un totale di 5 milioni di aventi diritto.

 

Da ieri è possibile presentare la richiesta sul sito dell’Inps. Sito che è stato fin da subito preso all’assalto, anche perché in un primo momento era stato annunciato che le domande sarebbero state accettate in ordine cronologico qualora le risorse non fossero bastate per tutti. E dunque, si è scatenata una vera e propria corsa: fino a 300 domande al secondo, circostanza che ha portato al collasso del sistema. Tant’è che in tarda mattinata l’accesso al portale è stato bloccato, dopo che si erano registrate anche violazioni della privacy, con utenti che potevano accedere ai dati personali di altri.

 

Il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, si è giustificato affermando che il sito, oltre a dover far fronte all’insolito boom di richieste, è anche stato oggetto di attacchi hacker che hanno contribuito alla débacle. Ha poi precisato che ci sono risorse per tutti e che i pagamenti inizieranno il 15 aprile. Da oggi, inoltre, il sito dell’Inps sarà accessibile dalle 8 alle 16 per i patronati e i consulenti del lavoro, dalle 16 in poi per tutti i cittadini.

 

 

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