Nuova grana per Siri: si indaga sull’acquisito di una palazzina

Il sottosegretario leghista ha acceso un mutuo di 585mila euro con una banca di San Marino per acquisire un immobile a Bresso, in provincia di Milano. Mercoledì il Consiglio dei ministri chiamato a valutare la sua permanenza a Palazzo Chigi

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6 maggio 2019
15:45

La Procura di Milano ha aperto un'inchiesta, al momento senza ipotesi di reato né indagati, sul caso dell'acquisto da parte del sottosegretario Armando Siri, già indagato a Roma per corruzione e al centro di un caso politico che fa tremare l’alleanza di governo gialloverde, di una palazzina a Bresso, nel Milanese.

L'inchiesta milanese

Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza di Milano ha trasmesso alla procura un'informativa sulla vicenda dell'acquisto.
In pratica Siri, tre mesi fa, ha messo a disposizione della figlia ventiquattrenne 585 mila euro per comprare la suddetta palazzina, attraverso un mutuo acceso con una banca di San Marino. Il notaio che ha stipulato l'atto di compravendita ha però fatto una segnalazione per operazione sospetta all'autorità antiriciclaggio della Banca d'Italia, l'Uif. Il fascicolo, al momento un cosiddetto 'modello 45', è stato assegnato al dipartimento guidato dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale che si occupa, oltre che di corruzione internazionale, anche di casi di riciclaggio o auto-riciclaggio.
La vicenda è stata ricostruita dalla trasmissione Report.
Il procuratore di Milano Francesco Greco ha spiegato che ci sarà "massima collaborazione" tra gli inquirenti milanesi e quelli romani che indagano per un'ipotesi di corruzione contestata all'esponente leghista e che le carte dell'Uif di Bankitalia sono arrivate sabato scorso.


Attesa per il prossimo Cdm

Intanto, si apprende che il prossimo Consiglio dei ministri è convocato per mercoledì 8 maggio, alle ore 10. In quella sede si dovrebbe finalmente esaminare il caso dell’esponente leghista.

«La cosa più importante è rimuovere questo sottosegretario che getta ombre sul governo», ha dichiarato stamane il vicepremier Luigi Di Maio intervenendo al Gr1 dal suo tour elettorale in Campania. «Vado in Consiglio dei ministri assolutamente tranquillo», ha affermato in vista della riunione di mercoledì. Il leader dei 5 stelle non crede però che si andrà a una conta con la Lega in Cdm e circa l'ipotesi di rimpasti o crisi di governo dopo le europee ha asserito: «Non abbiamo mai parlato di questo. Noi non abbiamo nessuna strategia verso Salvini. Semplicemente il tema Siri riguarda la corruzione e addirittura si parla di mafia. Su questa roba noi non possiamo transigere».

 

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