Conte contro Salvini dopo l'incontro con i sindacati: «Sulla Manovra decido io»

Il premier storce il naso sul vertice con le parti sociali organizzato da ministro dell’Interno al Viminale. Ad accompagnare il leader del Carroccio anche Armando Siri, sottosegretario indagato per corruzione

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di Redazione
15 luglio 2019
18:35
Giuseppe Conte e Matteo Salvini
Giuseppe Conte e Matteo Salvini

Il premier Giuseppe Conte non ha gradito il vertice con i sindacati organizzato da Matteo Salvini al Viminale e alla quale ha preso parte anche Armando Siri, il sottosegretario indagato per corruzione. Durante l'incontro il leader del Carroccio e vicepremier ha «esposto i progetti della Lega per la prossima Manovra» mentre Siri ha spiegato la flat tax alle parti sociali.

Conte: «Sulla manovra decido io»

«Se oggi qualcuno pensa che non solo si raccolgono istanze da parte delle parti sociali ma anticipa dettagli di quella che ritiene che debba essere la manovra economica, si entra sul terreno della scorrettezza istituzionale». E aggiunge: «La manovra economica viene fatta qui dal presidente del Consiglio con il ministro dell'Economia, con tutti gli altri ministri interessati. Non si fa altrove, non si fa oggi e i tempi, tengo a precisarlo, li decide il presidente del Consiglio, sentiti gli altri ministri in primis il ministro dell'Economia. I tempi non li decidono altri».

Quanto alla presenza di Siri, Conte aggiunge: «Se la logica dell'incontro al Viminale è di un incontro politico, ci sta bene la presenza di Siri. Se è la logica di un incontro governativo, non ci sta bene la presenza di Siri». Dallo staff del premier precisano, inoltre, che da oltre due settimane il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta sollecitando la Lega a dare i nomi dei delegati che dovrebbero rappresentare il partito di Salvini ai tavoli sulla manovra, ma la Lega non li ha ancora indicati.

Il premier, infine,  sollecita il capo politico dei 5S con un suggerimento: «Che un leader di una forza politica voglia incontrare le parti sociali, la ritengo una cosa buona e giusta. Anche il ministro e vicepresidente Di Maio potrebbe fare altrettanto per M5s». 


Salvini: «Siamo in uno stato di diritto»

Salvini nel pomeriggio risponde: «Abbiamo portato le idee della Lega senza impegnare i Cinque stelle. Siamo in uno stato di diritto, se qualcuno non è dichiarato colpevole, per quanto mi riguarda è persona innocente. Massimo Garavaglia si occupa di finanza e, per quanto riguarda Armando Siri, è uno de massimi esperti della Lega sulla di flat tax e quindi nessuno si è meravigliato che fosse al tavolo». Salvini, dopo l'incontro con le parti sociali al Viminale, ha aggiunto: «Mi auguro che facciano lo stesso anche loro» riferendosi ai M5S. Il vicepremier ha anche dato un nuovo appuntamento: «Ci riconvochiamo con le parti sociali nella prima settimana di agosto».

Di Maio: «basta recite pensiamo a governare»

Per tutta risposta i cinquestelle si giustificano: «La presenza di Siri all'incontro con i sindacati? Dimostra che è un incontro politico, non di governo. Quindi scevro da ogni carattere istituzionale». E più tardi interviene il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio: «Parlino pure con Siri, parlino pure con chi gli vuole proteggere le pensioni d'oro e i privilegi. Hanno fatto una scelta di campo, la facciamo pure noi. Per quanto mi riguarda, basta recite, pensiamo a governare».

Sulla flat tax aggiunge: «Se la Lega è pronta facciamola subito, anche prima di settembre. Basta che aiuti le famiglie normali e non si facciano scherzetti agli italiani».

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