Coronavirus, si impennano i contagi in Germania: 700 in un giorno

Torna la paura in Europa. L'epidemia in Spagna tocca nuovi picchi e ora anche Berlino deve fare i conti con la recrudescenza del Covid 19. Per ora le frontiere restano aperte ma alcuni governi cominciano a sconsigliare gli spostamenti

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di Redazione
29 luglio 2020
14:42

Aumenta di giorno in giorno la conta dei nuovi casi positivi al coronavirus in Europa. Curva dei contagi in risalita negli ultimi giorni in Spagna e Francia ed ora anche in Germania. Il tutto in piena estate, con un importante freno alla circolazione di viaggiatori e turisti da un Pese all’altro.

 


In Spagna in un solo giorno sono stati registrati 905 nuovi casi di Covid-19, portando a 280.610 il totale dei contagiati secondo quanto dichiarato dal ministro della Sanità Salvador Illa, che ha spiegato che le regioni della Catalogna, di Aragona e di Madrid sono quelle dove si è registrato il maggior numero di contagi. È invece salito a 28.434 il numero delle persone che hanno perso la vita per complicanze legate all'infezione, due in più rispetto a ieri.

 

Un’impennata di nuovi casi che ha spinto la Gran Bretagna a sconsigliare i viaggi non essenziali in Spagna e a imporre l'obbligo di quarantena a chi rientra da quel Paese. Una decisione definita «ingiusta» dal primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Mentre il premier britannico Boris Johnson la ritiene necessaria: «Tra alcuni dei nostri amici europei, temo che si stiano iniziando a vedere in alcuni punti i segnali di una seconda ondata della pandemia». Già venerdì scorso la Francia aveva raccomandato di non viaggiare in Catalogna. E ora anche la Germania ha diffuso una raccomandazione con la quale sconsiglia i viaggi non essenziali nelle regioni spagnole della Catalogna, della Navarra e dell'Aragona.

 

Anche in Germania però la situazione inizia ad essere preoccupante: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 684 nuovi casi di coronavirus. Lo rende noto il Robert Koch Institute, l'agenzia incaricata dal governo di Berlino di monitorare l'andamento della pandemia nel Paese. Viene così aggiornato a 206.926 il totale dei contagi, mentre sale a 9.128 il numero delle persone che hanno perso la vita per complicanze legate all'infezione, sei in più rispetto a ieri. Ieri il direttore dell'Istituto Robert Koch (Rki), Lothar Wieler, ha definito «molto preoccupanti» gli ultimi sviluppi nel Paese.

 

«Siamo nel mezzo di un rapido sviluppo della pandemia», ha ammesso Wieler, denunciando che i tedeschi sono diventati «negligenti» ed esortando quindi la popolazione al rispetto delle norme sul distanziamento sociale e a indossare le mascherine anche fuori, se non riesce a mantenere una distanza di 1,5 metri. «Non sappiamo ancora se questo sia l'inizio di una seconda ondata, ma naturalmente potrebbe esserlo», ha poi affermato il capo dell'Rki, sostenendo comunque di essere «ottimista: se seguiamo le regole igieniche possiamo impedirla, sta a noi».

 

Anche in Francia «la circolazione virale è ancora sostenuta». Le autorità sanitarie francesi hanno riferito di avere registrato 725 nuovi casi di coronavirus, comunque al di sotto della media giornaliera di 924 casi registata la scorsa settimana.

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