Coronavirus in Italia: oggi 18.887 casi e 564 morti. Superata la soglia delle 60mila vittime

Il commissario per l’emergenza Arcuri sui vaccini: «Saranno somministrati prima a chi non ha avuto il Covid perché non immune»

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di Redazione
6 dicembre 2020
23:00

Sono 18.887 i nuovi casi di coronavirus, e 564 i morti, registrati in Italia nelle ultime 24 ore. Lo si apprende dal nuovo bollettino del ministero della Salute. I guariti o dimessi sono 17.186. Sono complessivamente 60.078 le persone morte in Italia a causa del virus dall'inizio dell'emergenza.

Tra le regioni con più positivi: nel Lazio registrati 1.632 casi; in Campania, 1552; in Lombardia 2.413 e in Veneto 3.444.


 

«Sarà un Natale di responsabilità, sacrificio e di speranza perché un po' di luce alla fine del tunnel si comincia a vedere», ha detto il commissario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri, ospite a "Mezz'ora in Più" su Rai3. «Sarà più urgente vaccinare chi non ha avuto il Covid perché non ne è immune - ha spiegato -. Per chi lo ha avuto, il periodo di immunità si concluderà e quindi sarà ragionevole che siano vaccinati anche loro. Ma non saranno i primi e neppure i secondi». 

 

«C'è una sola ragione per la quale questo piano possa andare male: che gli enti preposti non autorizzino una quantità di imprese sufficiente a mettere tutta la popolazione del mondo che lo vorrà nelle condizioni di essere vaccinata. Se ci saranno i vaccini faremo in modo che tutti gli italiani potranno vaccinarsi, nei tempi e nei modi che saranno consentiti», ha aggiunto il commissario.

 

«I migranti hanno diritti uguali a quelli dei cittadini italiani. Sarebbe molto importante che tutte le persone che attraversano le nostre strade, e che non lo facciano clandestinamente, possano essere sottoposte alla vaccinazione». 

 

Come Cts «ci contestano di avere troppa forze e di essere troppo influenti - ha detto il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, a Mezz'ora in Più -. Sono in tanti, anche la politica. Il conflitto tra politici e scienziati è comprensibile: la politica fa la politica e gli scienziati dettano le regole della scienza. Alla politica fa comodo che un metro sia 70 centimetri. Le indicazioni sui trasporti hanno dato grossi problemi alle grandi compagnie, ad esempio, perché abbiamo fornito regole sul distanziamento». 

 

Ci apprestiamo ad entrare in una fase in cui «avremo il raddoppio della criticità - ha spiegato Miozzo -, nei Pronto Soccorso arriveranno coloro che avranno l'influenza stagionale e coloro che avranno il Covid vero e proprio. Avremmo potuto imporre un lockdown assoluto, ma non possiamo permettercelo. Immaginiamo misure restrittive ma compatibili con la vita del Paese».

 

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