Lo ha dichiarato l'infettivologo Massimo Andreoni sottolineando come i trasporti pubblici rappresentino i luoghi di maggior rischio di contagio
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«La situazione è grave perché fuori controllo in molte parti d'Italia. Abbiamo visto una crescita esponenziale in molte regioni e le crescite esponenziali sono difficili da fermare».
Misure con effetti limitati
Lo ha detto, durante la trasmissione Agorà, su Rai 3, Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) e ordinario di malattie infettive all'università di Roma Tor Vergata, sottolineando che le misure che stiamo prendendo «daranno i risultati non prima di 3 o 4 settimane e comunque porteranno a un rallentamento dei contagi, non a un blocco della crescita a cui stiamo assistendo».
Impossibile tracciare tutti i contatti
Su queste cifre è impossibile il tracciamento, spiega Andreoni, perché «ogni persona genera 10-20 contagi potenziali se si moltiplica per 16.000 si ottiene un numero tale che è impossibile fare tamponi solo ai fini del tracciamento».
Manca personale in corsia
Giornalmente, prosegue, «aumentiamo posti letto e terapie intensive e se non si ferma potremmo essere in difficoltà nelle prossime settimane». Ad esempio, «all’ospedale di Tor Vergata, in un mese siamo passati da 16 a 108 posti letto per Covid. Tutto ciò con una carenza soprattutto di personale infermieristico».
E la crescita dei contagi si rispecchia nell'aumento dei decessi: «Queste persone sono spesso fragili e con altre patologie ma avrebbero continuate a vivere se non ci fosse stato il Covid. Abbiamo nuove armi e strategie ma non tali e sufficienti da salvare la vita di tutti i pazienti».
Mezzi di trasporto: maggior rischio infezione
Infine rispetto ai luoghi del contagio, conclude l'esperto, «i mezzi di trasporto pubblici costituiscono un grande pericolo perché sono luoghi ristretti e con una grande quantità di persone. Quindi in una ipotetica classifica rappresentano il momento di maggior rischio».