Coronavirus Italia, 22mila contagi e 233 morti. Aumentano i ricoveri in terapia intensiva

Diminuiscono i casi ma anche i tamponi effettuati. Resta alto il numero dei positivi in Lombardia, Campania e Toscana

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di Redazione
2 novembre 2020
22:36

Ancora un calo dei contagi per Covid in Italia, sono 22.253 (ieri 29.907), secondo il bollettino del ministero della Salute, ma con soli 135.731 tamponi (ieri 183.457), oltre 4mila test in meno; l'incremento delle vittime è di 233 in 24 ore, in aumento rispetto ai 208 di ieri.

I dati

I pazienti in terapia intensiva in Italia superano i 2mila e sono ora 2.022, in crescita di 83 rispetto a ieri. I nuovi ricoverati in reparti ordinari sono 238, per un numero complessivo di 19.840. Rimane stabile al livello massimo raggiunto ieri il rapporto positivi-tamponi: nelle ultime 24 ore la percentuale è risultata sempre del 16,3%.


Le regioni più colpite

Tra le Regioni con il maggior numeri di nuovi contagiati dal coronavirus individuati domina sempre la Lombardia con 5.278 (ieri 8.607), poi Campania 2.861 (ieri 3.860), Toscana 2.009 (ieri 2.379), Piemonte 2.003 (ieri 2.024), Lazio 1.859 (ieri 2.351), Emilia Romagna 1.652 (ieri 1.758), Veneto 1.544 (ieri 2.300), secondo i dati del ministero della Salute.

L’appello dei medici

Intanto arriva un appello dai medici di Milano. «Di una cosa siamo certi: la situazione sia nelle strutture sanitarie ospedaliere che anche nella medicina del territorio è diventata insostenibile. È necessario intervenire con un lockdown immediato ed efficace». Lo chiede per Milano il presidente dell'Ordine dei Medici della città (Omceo), Roberto Carlo Rossi.

 

«Non esistono - scrive Rossi - piccoli rimedi a grandi problemi, così come non si può giocare a scaricare su altri ruoli e responsabilità: la situazione è molto seria e senza interventi drastici non può che peggiorare. Soprattutto se inoltre non ci si attrezza seriamente per tutelare quei medici che, ancora adesso, sono impegnati in prima linea, ma senza le necessarie attrezzature e materiali di protezione per svolgere in sicurezza il proprio lavoro». Rossi sottolinea infine «la ferma ed unanime decisione di tutto il nuovo Consiglio milanese dell'Ordine nell'avanzare una richiesta di provvedimenti restrittivi immediati».

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