La curva dei nuovi positivi sale e le cifre sono ormai vicine a quelle dei periodi di piena emergenza. Viminale pronto a schierare i militari per i controlli sulle norme anti-Covid, mentre l'esecutivo prepara il Dpcm che sarà varato mercoledì 7 ottobre
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Controlli mirati, pattugliamenti contro gli assembramenti e anche i militari in campo per verificare il rispetto delle norme, come l'obbligo delle mascherine. Ma anche mini-lockdown diffusi per arginare l'aumento dei focolai. Il virus comincia a diffondersi al ritmo dei numeri della fase di aprile e il Viminale è pronto a fornire un ulteriore supporto, con attività straordinarie e - se serve - l'ausilio dell'esercito. Nella giornata di ieri sono stati registrati 2.844 nuovi casi. Dati che preoccupano anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Non posso tacere la preoccupazione per l'aumento del ritmo del contagio della pandemia e per vittime che giorno per giorno continuiamo a registrare», commenta il capo dello Stato.
I numeri dell'emergenza
Un numero così alto non si verificava dallo scorso 24 aprile, quando si registrarono 3.021 contagi in un giorno. La curva sale nonostante la lieve diminuzione di tamponi, 118.932 quelli effettuati, circa 1.300 in meno. Cresce, seppure di poco, anche il numero delle nuove vittime: 27 in un giorno, per un totale di 35.968 dall'inizio dell'emergenza. Si torna con le cifre ai periodi della piena fase di emergenza, ma con un quadro geografico diverso: in testa alla classifica delle regioni più colpite nelle ultime ore c'è la Campania (+401), seguita da Lombardia (+393) e Piemonte (+279). Sono 55.566 gli attualmente positivi al Covid 19 in tutta Italia, ma per fortuna la maggior parte dei nuovi malati non è in ospedale: sono 1.503 in più le persone contagiate in isolamento a casa (52.064) mentre aumenta lievemente il numero dei posti occupati in terapia intensiva (297, +3) e nei reparti ordinari (3.205, + 63).
Nuovo Dpcm in arrivo
Nuove precauzioni sono già in arrivo: dall'obbligo di mascherine all'aperto in tutto il Paese a possibili limitazioni sugli orari di chiusura di pub e ristoranti, fino alle norme ferree sul contingentamento delle presenze in strutture sportive e ricreative come teatri e cinema anche se il presidente dell'Anica, Francesco Rutelli, precisa che «il governo ci ha assicurato che al momento ciò non è all'ordine del giorno». L'esecutivo, che ha sul tavolo la bozza del prossimo Dpcm pronto per essere varato mercoledì 7 ottobre, lavora anche all'ipotesi di chiusure mirate e sempre più localizzate. Di fatto alcuni 'mini lockdown' - con i bar chiusi dalle ore 18 alle 6 del giorno successivo e la sospensione delle attività di barbieri e parrucchieri - sono già stati disposti in alcuni territori. Gli ultimi sono previsti con un'ordinanza della Basilicata nel Potentino, fino al 13 ottobre per i comuni di Tramutola e Marsicovetere.