Coronavirus, salgono a 11 i morti: 322 i contagiati in Italia

Tre i decessi nelle ultime ore in Lombardia, due uomini di 91 e 84 anni e una donna di 83 anni. In Veneto una 76enne è deceduta a causa delle complicanze respiratorie

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di Redazione
25 febbraio 2020
19:25

Salgono a undici i morti in Italia per il Coronavirus. Tre i decessi nelle ultime ore in Lombardia: sono due uomini di 91 e 84 anni e una donna di 83 anni. Lo ha spiegato Angelo Borrelli, commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus.

A questi si aggiunge la morte di una 76enne a Treviso che era ricoverata presso il reparto di terapia intensiva dell’ospedale del comune veneto ed è risultata positiva al Covid-19. La donna è deceduta a causa delle complicanze respiratorie sopraggiunte nelle ultime ore.

I contagi salgono a 322

Sono 322 le persone contagiate in 8 regioni e in una Provincia autonoma, secondo il monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul territorio nazionale diffuso dalla Protezione civile: 28 in più rispetto all'aggiornamento precedente. Di queste una persona è guarita, mentre 11 sono decedute.


 

Nel dettaglio, i casi accertati di Coronavirus sono 240 in Lombardia, 43 in Veneto, 26 in Emilia-Romagna, 3 in Piemonte, 3 nel Lazio, 3 in Sicilia, 2 in Toscana, uno in Liguria, uno nella Provincia autonoma di Bolzano. I pazienti ricoverati con sintomi sono 114, di cui 35 sono in terapia intensiva, mentre 162 si trovano in isolamento domiciliare.

«In Italia popolazione anziana, ecco perché il 2-3% morti»

«In Italia c'è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l'influenza. Da quest'ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il coronavirus c'è la mortalità. L'unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo». Lo ha detto Giovanni Rezza, direttore del dipartimento malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità in conferenza stampa alla Protezione civile.

«Il virus era già in circolazione da una/due settimane»

Il direttore Rezza ha riferito che prima che venisse individuato il 'caso indice', vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da «una/due settimane». Rezza conferma che il focolaio «è abbastanza circoscritto». «Quasi tutto - ha precisato - è riconducibile all'epicentro dell'epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall'epicentro dell'epidemia».

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