Corte costituzionale, a marzo niente udienze pubbliche

La deliberazione, rende noto l’ufficio stampa del collegio, risponde all'esigenza di limitare spostamenti, trasferimenti e contatti tra gruppi di persone. Allo studio forme alternative di trattazione delle udienze, con il ricorso alle nuove tecnologie

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di Redazione
9 marzo 2020
17:38

La Corte costituzionale  ha deliberato di rinviare a nuovo ruolo le cause fissate per le udienze pubbliche del mese di marzo 2020, ed anche la convocazione degli esperti prevista per il 23 marzo. Le cause rinviate verranno trattate entro l'estate, in aggiunta all'ordinario carico di lavoro programmato. Proseguono invece le altre attività della Corte quali, ad esempio, l'approvazione delle motivazioni delle decisioni già adottate e la trattazione delle cause che non richiedono la discussione in udienza pubblica.

 


Obiettivo, limitare gli spostamenti

La deliberazione del collegio, sottolinea l'ufficio stampa della Consulta, "si pone l'obiettivo di assicurare la continuità dell'amministrazione della giustizia costituzionale secondo modalità che rispondano all'esigenza di limitare spostamenti, trasferimenti e contatti tra gruppi di persone, tenuto conto che l'attività della Corte costituzionale coinvolge di norma la presenza di avvocati difensori provenienti da tutto il territorio nazionale".

 

Nuove modalità di udienza

In questo modo, "la Corte ha inteso fare proprio lo spirito dei provvedimenti assunti dal Governo per contrastare l'emergenza epidemiologica da COVID-19 e per contenere, contemporaneamente, gli effetti negativi sull'attività giudiziaria". Inoltre, "la Corte sta esaminando la possibilità di predisporre nuove modalità di trattazione delle udienze, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, per assicurare il pieno svolgimento delle proprie funzioni".

 

Continuità e previdenza

La deliberazione del collegio, sottolinea l'ufficio stampa della Consulta, "si pone l'obiettivo di assicurare la continuità dell'amministrazione della giustizia costituzionale secondo modalità che rispondano all'esigenza di limitare spostamenti, trasferimenti e contatti tra gruppi di persone, tenuto conto che l'attività della Corte costituzionale coinvolge di norma la presenza di avvocati difensori provenienti da tutto il territorio nazionale". Inoltre, "la Corte sta esaminando la possibilità di predisporre nuove modalità di trattazione delle udienze, sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia, per assicurare il pieno svolgimento delle proprie funzioni".

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