Covid, Locatelli (Css): «Siamo a ridosso del picco ma cala la crescita dei contagi»

Il presidente del Consiglio superiore di sanità: «Le misure serviranno a raffreddare ulteriormente curva. Il vaccino AstraZeneca è sicuro e lo farei fare ai miei cari»

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di Redazione
15 marzo 2021
11:33
Franco Locatelli (Foto Facebook)
Franco Locatelli (Foto Facebook)

«Probabilmente siamo a ridosso del picco, ma c'è già una decelerazione della crescita dei contagi, basta guardare i numeri di ieri, rispetto al giorno corrispondente della stessa settimana, siamo saliti di 100 circa, mentre nella settimana precedente era stato di 3500».

Raffreddare la curva

Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css). «È importante sottolineare - ha aggiunto poi - che quanto è stato deciso con il decreto legge dal governo servirà ulteriormente a raffreddare la curva. Sia in termini di Rt che di incidenza cumulativa rapportata a 100mila abitanti, indubbiamente abbiamo dei numeri che indicano come vi sia una larga diffusione nel territorio nazionale. È importante, soprattutto in questa fase in cui si incrementa il numero delle vaccinazioni, tenere la situazione sotto controllo».


Il vaccino AstraZeneca

«Il vaccino AstraZeneca è largamente sicuro, è stato impiegato in tanti milioni di persone in Europa, senza generare riserve sul profilo di sicurezza» ha aggiunto Locatelli.

«La farmacovigilanza – sostiene - è deputata ad Aifa ed Ema, In un Paese evoluto dal punto di vista sanitario come il nostro, è ovvio e importante che tutte le segnalazioni di eventi gravi o addirittura fatali attirino il massimo dell'attenzione. Ma un conto è un'associazione temporale, un conto un nesso di causalità».

«Non dobbiamo basare le nostre reazioni su valutazioni emozionali, ma fondarle sull'evidenza dei fatti. - ha continuato Locatelli -. Il vaccino AstraZeneca e lo farei fare ai miei cari, senza alcuna esitazione, riserva o riluttanza. È un vaccino sicuro che ha un ottimo profilo di efficacia, ed è importante che venga utilizzato. È una fase straordinariamente critica, dobbiamo usare tutte le risorse a nostra disposizione per coprire la popolazione italiana». Sulla fascia di popolazione degli ultraottantenni, ha spiegato l'esperto, siamo vicini al 40% di vaccinazioni. «Adesso dobbiamo incrementare la fascia 70-79 anni, perché, se si infettano, in questa fascia d'età il tasso di letalità è del 10%. C'è da dare priorità anche ai pazienti estremamente vulnerabili».

Vaccinazione personale sanitario

«In passato – ha sottolineato Locatelli - ho già definito la vaccinazione del personale sanitario una sorta di prerequisito per svolgere questo tipo di attività. Chi svolge una professione sanitaria deve fare il massimo per tutelare chi ci affida il bene più prezioso che ha, la salute. Fare il massimo vuol dire anche immunizzarsi».

«Abbiamo scelto come Paese, e io condivido a titolo personale la scelta, di basare la campagna di vaccinazione sulla persuasione - ha aggiunto -, ma per le professioni sanitarie lo ritengo come detto una sorta di prerequisito, poi il decisore politico farà tutte le valutazioni del caso e trarrà le scelte più opportune».

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