Il via libera

Eutanasia: approvato il testo in Commissione, all’esame della Camera il 13 dicembre

Centrodestra vota contro, ok da M5S, Pd, Leu, Iv e Più Europa. Perantoni e Lorefice, presidenti di Giustizia e Affari Sociali: «Responsabilità di tutti i gruppi rispondere ai malati e alle loro famiglie»

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di Redazione
10 dicembre 2021
07:50

Le commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera hanno approvato il testo sul “fine vita” che sarà all'esame dell'aula di Montecitorio da lunedì 13 dicembre e votato il mandato ai relatori per l'aula, Alfredo Bazoli (Pd) e Nicola Provenza (M5s).

«Ora la responsabilità passa all’Aula di Montecitorio, tutti i gruppi e i singoli componenti hanno il dovere di rispondere ai malati e alle loro famiglie, alle esigenze di rendere più umano il nostro ordinamento riconoscendo la morte volontaria medicalmente assistita», dicono Mario Perantoni e Marialucia Lorefice, presidenti delle Commissioni Giustizia e Affari sociali.


«Nonostante alcune critiche ingenerose rispetto al gran lavoro, di necessaria mediazione, siamo soddisfatti perché è un buon testo», aggiungono. Nonostante il lavoro di mediazione in commissione non si è raggiunto un accordo tra le forze politiche. Il centrodestra ha infatti votato contro il via libera al testo mentre hanno votato a favore Pd, M5s, Leu, Iv e Più Europa.

«Sono contento per la conclusione dei lavori in commissione sul suicidio assistito, che ci permette di arrivare in Aula lunedì prossimo. Ringrazio tutti i gruppi - dice Bazoli del Pd - per il lavoro accurato e costruttivo che ha consentito di migliorare il testo di partenza. Mi auguro che lo stesso spirito di confronto e dialogo possa essere mantenuto anche in Aula, per consentire al Parlamento di approvare una legge in linea con i principi e le raccomandazioni della Corte costituzionale, su un tema delicato che ci riguarda tutti senza distinzioni».

Nel testo, approvato oggi dalle commissioni Giustizia e Affari Sociali della Camera sul fine vita, è stato modificato un passaggio che riguarda la 'sanatoria' per i casi precedenti. «Non è punibile chiunque sia stato condannato, anche con sentenza passata in giudicato, per aver agevolato in qualsiasi modo la morte volontaria medicalmente assistita di una persona prima dell'entrata in vigore della presente legge, qualora al momento del fatto ricorressero i presupposti e le condizioni di cui all'articolo tre della presente legge e la volontà libera, informata e consapevole della persona richiedente fosse stata in inequivocabilmente accertata». È quanto recita il secondo comma dell'articolo 7 della proposta di legge sul fine vita.

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