Gatto ucciso a bastonate, la furia del web sul colpevole. Ma è un omonimo

La denuncia di alcuni volontari animalisti nei confronti di una commerciante del Foggiano scatena gli insulti social che prendono di mira la persona sbagliata

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21 dicembre 2019
11:28
La foto postata sui social del gatto ucciso a bastonate
La foto postata sui social del gatto ucciso a bastonate

«Un gatto randagio che cercava di ripararsi dalle intemperie è stato ucciso a bastonate dalla titolare di un negozio». A rivelare il terribile gesto, denunciato inizialmente via social, è Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza popolare ecologista (Ape).

L’episodio sarebbe avvenuto in un via centrale di Lucera, in provincia di Foggia, e ad assistere al fatto ci sarebbero state diverse persone che poi hanno raccontato la vicenda via social.

Anche l’Enpa ha denunciato l’accaduto aggiungendo che il felino è «entrato in un negozio di via IV novembre a Lucera» ed «è stato cacciato con una scopa dal titolare che lo avrebbe colpito con forza» tanto da rompergli «la spina dorsale».

«Il gatto, soccorso da alcuni volontari, è morto poche ore dopo» e l'accaduto è stato denunciato alla polizia. «È un atto indegno, indecente, un crimine» ha detto la presidente dell'Ente nazionale protezione animali Carla Rocchi.

L'Enpa si costituirà «parte civile nell'eventuale processo contro il commerciante di Lucera che ha ucciso un gattino che era entrato nel suo negozio».

Nel riportare la notizia Sidoli fa riferimento al racconto di una volontaria animalista che avrebbe assistito in prima persona all'episodio sporgendo denuncia e raccontando sui social la vicenda con tanto di nome del negozio.

«Chiediamo alla volontaria che si sarebbe recata al suddetto negozio di integrare la denuncia anche per minacce, riportando quanto avrebbe affermato l'esercente: "non me ne frega nulla degli animali, l'unica cosa che mi dispiace è che tutti quelli che amano gli animali non vengano impiccati"», ha aggiunto ancora Sidoli.

Caccia al responsabile, il sindaco: «No a odio e violenza»

La denuncia sui social ha scatenato subito la furia del web con centinaia di commenti di indignazione ma anche di insulti e qualche minaccia alla negoziante.

In tanti hanno iniziato a prendere di mira il negozio indicato raccomandando di non comprare più ma, in molti casi, purtroppo sbagliando anche esercizio commerciale a causa di una omonimia.

«Questa signora con l'accaduto non ci azzecca», denuncia il sindaco di Lucera Antonio Tutolo «proprio nulla eppure sono tanti i deficienti che la stanno molestando, minacciando, telefonando....».

«Le è stata resa la vita un inferno... Mi ha chiamato oggi pregandomi di aiutarla a diffondere questo messaggio ed era avvilita, spaventata per lei e i suoi bambini... - conclude il primo cittadino - È andata in procura a sporgere denuncia e tutti questi eroi da tastiera dovranno rispondere delle minacce brutali e gratuite che le hanno fatto...».

Intanto il primo cittadino precisa che la «denuncia per la vicenda del gattino è stata sporta» e «le Autorità preposte faranno quanto previsto dalle leggi dello Stato e chi ne ha colpa sarà messo di fronte alle proprie responsabilità», scrive Tutolo.

Il sindaco però non vuole che si diffonda odio e violenza in città: da qui l’opposizione alla manifestazione di alcune associazioni animaliste che verrà organizzata nei pressi dell'attività dove è accaduto l'episodio.

«Non solo non parteciperò ma sono assolutamente contrario a questa manifestazione perché non abbiamo bisogno di istigare odio e violenza nei confronti di nessuno. Questo è l'unico risultato che si otterrebbe pertanto invito gli ideatori di questa manifestazione a desistere», dichiara perentorio.

«Ho letto commenti gravi almeno quanto l'episodio stesso e perciò ribadisco la condanna per chi si è reso colpevole della violenza sul povero gattino ma condanno allo stesso modo i toni violenti e carichi di odio nei confronti dei presunti responsabili».


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