La donna nata a San Sosti in provincia di Cosenza è accusata dalla procura di Roma di ricettazione
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C’è anche la calabrese Francesca Immacolata Chaouqui tra i quattro indagati dalla procura di Roma per l’acquisto di 800 milioni di mascherine dalla Cina durante la prima ondata di pandemia. Una commessa da 72 milioni di euro.
I quattro sono accusati, a vario titolo, di traffico di influenze illecite e ricettazione.
E la calabrese Chaouqui, nata a San Sosti, in provincia di Cosenza, è indagata proprio di ricettazione. La donna, si ricorderà, era rimasta coinvolta nello scandalo Vatileaks.
Insieme a Chaouqui sono finiti nel registro degli indagati anche Andrea Vincenzo Tommasi, Mario Benotti e Antonella Appulo.
I finanzieri del nucleo valutario della Guardia di Finanza, coordinati dal procuratore aggiunto Paolo Ielo, hanno proceduto ad una serie di perquisizioni nelle società riconducibili agli indagati e acquisizioni documentali presso la protezione civile, estranea all'indagine.
Il commissario Arcuri è estraneo alle indagini.