«Una nonnetta mai eletta»: gli insulti del leghista Rodelli a Liliana Segre

Il segretario della Lega Salvini premier di Lecce inveisce contro la senatrice a vita e la commissione parlamentare di cui è a capo per il contrasto ai fenomeni di razzismo: «E’ una trappola». Dimissioni dopo le polemiche

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di Redazione
4 novembre 2019
17:54
Liliana Segre - Riccardo Rodelli
Liliana Segre - Riccardo Rodelli

«Una nonnetta» e «una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La Mrs. Doubtfire di Palazzo Madama». Così Riccardo Rodelli, segretario della Lega Salvini premier di Lecce, apostrofa Liliana Segre contestandole la nomina di senatrice a vita. La donna è superstite dell'Olocausto e attiva testimone della Shoah italiana. Il 19 gennaio 2018 è stata nominata senatrice a vita dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il segretario leghista in un lungo comunicato stampa pubblicato da un quotidiano online l'ha più volte presa di mira, definendola come una «nonnetta» usata come «avanguardia e maschera». Un personaggio che «non può essere attaccato».

«La Commissione Segre è una trappola»

Gli attacchi di Rodelli sono anche rivolti alla creazione della commissione parlamentare contro l’intolleranza, il razzismo e l’antisemitismo e l’istigazione all’odio di cui è a capo Liliana Segre, definendola una «trappola».Secondo il segretario leghista di Lecce, è stato «servito il ricatto, l'estorsione perfetta. L'avvertimento minaccioso e sinistro col quale ti tapperanno la bocca: perché non puoi dire più niente, devi chinare la testa, tacere, accettare di bere sino in fondo il calice dell'amarezza. E allora che significa ‘Commissione sull'Antirazzismo e l'odio'? La verità è nelle ultime inquietanti parole che la nonnetta, a nome del Pd che l'ha redatta, dove per odio, razzismo e intolleranza si intende ‘ogni forma' di ‘nazionalismo', ‘etnocentrismo' e similia. In pratica: il ‘prima gli italiani' e solo quello. È Salvini e i salviniani l'unico scopo. Come è Salvini il solo scopo di questo governo. Il suo internamento in un solitario campo di concentramento, dove attenti agli altri, molti potrebbero andare a fargli compagnia per un commento su Fb».


 

Il segretario leccese della Lega ritiene che la «commissione Segre ha il fine di creare una black list, in cui inserire persone autonome o di partito, che in virtù di un principio ragionevole che è quello sintetizzato nel ‘primaglitaliani', si pongono in netto contrasto con le politiche migratorie senza regole e tutte quelle subculture che costituiscono il vero oppio dei popoli, perché vivono grazie al senso di colpa che viene inculcato su chi osa porre delle differenze senza voler per questo discriminare. Vogliono un mondo di ‘diversi' ma pretendono che siano tutti uguali, non nei diritti ma nel conformismo autoritario. Esaltano le diversità ma poi non vogliono un mondo di diversità, ché per questo il mondo è bello».

Le dimissioni dopo le polemiche

Dopo le polemiche, il segretario provinciale della Lega a Lecce, Gianni De Blasi, ha deciso di azzerare il direttivo cittadino del partito. «Rodelli si è dimesso – ha spiegato - assumendosi per intero la responsabilità di quanto detto sulla senatrice Segre. Erano parole a titolo personale. Io ho azzerato completamente il direttivo di cui assumo la reggenza perché ritengo che bisogna dare un segnale forte. Il partito non ne sapeva nulla, la Lega è contro l'odio e contro ogni forma di antisemitismo. Siamo antirazzisti».

 

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