Guerra in Medio Oriente

L’allarme dell’Onu: «A Gaza metà della popolazione sta morendo di fame»

Secondo il vicedirettore del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite, in alcune aree nove famiglie su dieci non riescono a mangiare tutti i giorni mentre le consegne di aiuti umanitari sono «quasi impossibili»

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di Redazione
10 dicembre 2023
08:50
(foto ansa)
(foto ansa)

Metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame mentre continuano i combattimenti tra Hamas e Israele: lo afferma il vicedirettore del Programma alimentare mondiale (Pam) delle Nazioni Unite, Carl Skau, come riporta la Bbc. Solo una frazione delle forniture necessarie è riuscita ad entrare nella Striscia e in alcune aree nove famiglie su dieci non riescono a mangiare tutti i giorni, ha aggiunto il funzionario, sottolineando che le condizioni a Gaza hanno reso le consegne di aiuti umanitari «quasi impossibili». 

Skau ha commentato che nulla lo aveva preparato alla «paura, al caos e alla disperazione» che lui e la sua squadra del Pam hanno incontrato durante il loro viaggio a Gaza questa settimana. Sono stati testimoni della «confusione nei magazzini, nei punti di distribuzione con migliaia di persone affamate e disperate, nei supermercati con gli scaffali vuoti e nei rifugi sovraffollati con servizi igienici straripanti», ha raccontato.


Le pressioni internazionali e un cessate il fuoco temporaneo di sette giorni il mese scorso hanno consentito l'ingresso nella Striscia di Gaza di alcuni aiuti estremamente necessari, ma secondo il Pam ora è necessario un secondo valico di frontiera per soddisfare la domanda. In alcune zone, nove famiglie su dieci trascorrono «un giorno e una notte interi senza cibo», ha sottolineato il funzionario.

Israele: «Guerra andrà avanti due mesi»

Intanto fonti israeliane, citate dalla tv Kan, hanno stimato che la guerra dentro Gaza possa andare avanti per «due mesi». Le stesse fonti hanno aggiunto che dopo questo periodo non ci sarà alcun cessate il fuoco, ma operazioni localizzate condotte da forze che resteranno in prossimità della Striscia. In questo periodo - hanno spiegato - ci saranno tentativi di concludere altri accordi per il rilascio di più ostaggi.

Ad un certo punto di questi due mesi, l'esercito permetterà ad alcuni residenti di Gaza di ritornare nelle loro case: una richiesta questa - secondo le fonti - «avanzata dagli Usa e anche una necessità operazionale». Un'altra tv, Canale 13, citando fonti diplomatiche non specificate, ha riferito di una telefonata nel fine settimana tra il presidente americano Joe Biden e il primo ministro Benyamin Netanyahu nella quale quest'ultimo ha detto che le operazioni a Khan Yunis, nel sud della Striscia, potranno proseguire «per 3-4 settimane».

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