Anziano pestato a morte da una baby gang, otto fermi

Si facevano chiamare gli “Orfanelli” i giovani che aggredirono e bullizzarono un 65enne con problemi psichici nel Tarantino. Sei di loro sono minori. I reati che la Procura gli contesta sono quelli di tortura e sequestro di persona

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di Redazione
30 aprile 2019
10:43
Funerali Antonio Cosimo Stano
Funerali Antonio Cosimo Stano

Arriva ad una la svolta le indagini sulla morte di Antonio Cosimo Stano, il 65 enne deceduto il 23 aprile scorso dopo essere stato picchiato e bullizzato da una baby gang a Manduria. I reati che la Procura contesta ai fermati sono quelli di tortura e sequestro di persona. La polizia ha eseguito il fermo di otto persone, di cui sei minori, della cosiddetta "Comitiva degli Orfanelli", considerata responsabile del pestaggio dell’anziano nel Tarantino.

Nei guai la «comitiva degli Orfanelli»

Si faceva chiamare la «comitiva degli Orfanelli» dal nome di una delle chat di whatsapp in cui i bulli facevano girare i video delle aggressioni ai danni di Antonio Cosimo Stano.


In uno dei numerosi video shock, si vede l’uomo mentre li minaccia di chiamare le forze dell’ordine. E loro lo deridono, ancora una volta. Le risate degli aggressori, le urla di Stano ripetutamente preso di mira e picchiato dalla baby gang, immortalate forse per gioco o per passatempo dai giovani aguzzini.

I giovani, secondo gli inquirenti, durante gli assalti nell'abitazione dell'uomo e per strada si sarebbero ripresi con i telefonini - poi sequestrati dagli investigatori - mentre sottoponevano la vittima a violenze e torture con calci, pugni e bastoni di plastica, per poi diffondere i video nelle chat di Whatsapp. I componenti della baby gang, che si facevano chiamare "gli orfanelli", si erano accaniti contro il pensionato, ex dipendente dell'Arsenale militare, che soffriva di un disagio psichico ed era incapace di difendersi e di reagire.

Tra gli otto fermi anche sei minori

Gli agenti di polizia della Questura di Taranto, a seguito delle indagini della procura di Taranto, guidata dal procuratore Carlo Maria Capristo, e della procura per i minorenni, guidata dalla procuratrice Pina Montanaro, hanno dato esecuzione ad otto provvedimenti di fermo di indiziato di delitto nei confronti di altrettanti soggetti (di cui sei minori di età) ritenuti a vario titolo gravemente indiziati in concorso dei reati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati.

 

I video delle aggressioni e delle torture hanno consentito di attribuire responsabilità precise agli otto giovani (6 minori di 17 anni e due maggiorenni di 19 e 22 anni) sottoposti a fermo dalla Polizia perché ritenuti responsabili del pestaggio di Antonio Stano, il 66enne pensionato di Manduria (Taranto) morto lo scorso 23 aprile dopo essere stato picchiato e bullizzato da una baby gang a Manduria. Altri sei minori restano indagati in stato di libertà. La misura cautelare non riguarda l'ipotesi di omicidio preterintenzionale perché si attende il responso dell'autopsia eseguita dal medico legale Liliana Innamorato per stabilire l'eventuale nesso di causalità tra violenze e decesso, o se le percosse abbiano aggravato lo stato di salute di Stano fino a determinarne la morte. Le contestazioni che hanno portato al fermo sono relative ai reati di tortura, danneggiamento, violazione di domicilio e sequestro di persona aggravati.

 

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