Sposi in un reality ma non possono divorziare, l'incubo di una coppia

La vicenda di Stefano e Wilma partecipanti alla seconda edizione del programma di Sky “Matrimonio a prima vista”

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di Redazione
14 giugno 2019
19:01

A volte i "reality" televisivi possono sfondare i limiti dello spettacolo, trasformandosi in delle vere e proprie "trappole" per i concorrenti in cerca di fama facile. Questo è il caso di Stefano Soban e Wilma Milani, partecipanti alla seconda edizione del programma televisivo “Matrimonio a prima vista”, format anglosassone riproposto su Sky in Italia.


I due hanno accettato di sposarsi senza essersi mai visti prima, come da regolamento del format, accettando di dirsi il fatidico “sì” e di vivere tre mesi davanti le telecamere come previsto da contratto. La violazione dei termini li avrebbe portati al pagamento di una penale di centomila euro. Adesso i due incompatibili sposini si trovano imprigionati in un matrimonio "da incubo", che impedisce loro di dirsi addio.


I fatti

Stefano, titolare di una gelateria ad Alessandria, e Wilma, cantante della cartoon band “I fiokki d’Avena”, hanno partecipato alla seconda edizione del programma nel 2016, ma la coppia sin da subito si è scoperta totalmente incompatibile, vivendo il periodo di prova dello show con estrema insofferenza. Così Wilma si è rivolta al comune di Abbiategrasso per avviare le pratiche di separazione, ma lì ha scoperto che luogo e data del matrimonio erano errati, perciò il funzionario del comune le ha palesato l’impossibilità di avviare la separazione. Per regolamento del programma, infatti, le pubblicazioni precedenti al matrimonio sono state fatte in luoghi differenti, al fine di mantenere il segreto sulle identità dei futuri coniugi.
Così la coppia ha deciso di rivolgersi al tribunale di Pavia per chiedere l’annullamento delle nozze, poiché a causa della penale che incombeva su di loro in caso di abbandono del programma la scelta di sposarsi non sarebbe stata libera. La versione dei due non sarebbe, però, coincidente con quanto dichiarato dal tribunale di Pavia, in quanto Stefano e Wilma erano coscienti della strada a cui andavano incontro quando hanno firmato il contratto proposto dalla produzione.

La risposta della produzione

Intanto la società di produzione Tv Nonpanic Banijay ha diffuso una nota stampa per fare chiarezza sulle intenzioni del programma televisivo, spiegando che il contratto sottoscritto dai partecipanti non li ha obbligati a contrarre matrimonio né tanto meno prevedeva penali nel caso in cui uno o entrambi i nubendi avessero voluto cambiare idea rispetto alla scelta di sposarsi.


Il contratto di partecipazione al programma prevede, invece, l'applicazione di una penale solo in caso di violazione del patto di esclusiva e degli obblighi di riservatezza, nonché penale per l'eventuale ingiustificato abbandono del programma addebitabile ai partecipanti, in quanto può essere causa di danno per la produzione. Ed è per questo che il tribunale di Pavia ha confermato la validità del "Matrimonio a prima vista" e, pertanto, l'assoluta veridicità dei contenuti narrati nel corso del programma stesso. Infine, la produzione ha specificato che i due possono ottenere la separazione come una qualsiasi coppia, attuando una consensuale o una giudiziale nei modi e nelle forme prescritti dalla legge italiana.
Ora Wilma e Stefano stanno pensando, invece, di valutare un ricorso in appello.

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