No green pass, sit-in di protesta in diverse città: scontri tra polizia e manifestanti a Trieste

Ottomila in piazza nel capoluogo di provincia del Friuli Venezia Giulia dove gli agenti hanno risposto con i manganelli al lancio di bottiglie e petardi

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di Redazione
6 novembre 2021
21:55
Uno scatto da Trieste (foto Ansa)
Uno scatto da Trieste (foto Ansa)

Nelle scorse ore si sono verificati scontri verificati ore tra la polizia e i manifestanti No green pass. Lo schieramento di agenti si è mosso da piazza Unità d'Italia a Trieste e avanza per spingere i manifestanti lontani, ricacciandoli verso piazza della Borsa. Le forze dell'ordine hanno caricato usando manganelli e forse una persona è rimasta contusa. Sono anche volati tavolini e sedie dei bar della zona.

Momenti di tensione si sono verificati a Torino durante un corteo degli anarchici. I dimostranti hanno tentato di imboccare correndo una via laterale del centro storico che in quel momento non sembrava presidiata dalle forze dell'ordine. Un cordone di poliziotti del reparto mobile si è parato contro all'improvviso e li ha respinti, in piazza Savoia. I manifestanti hanno lanciato bottiglie e un grosso petardo.


Ottomila persone, secondo la questura, si sono concentrate in piazza Libertà a Trieste per la manifestazione di protesta contro l'obbligatorietà del Green pass, organizzata dal Coordinamento NoGreenpass cittadino. Per la città si tratta di un numero molto alto, il secondo degli ultimi dieci anni dopo una delle ultime manifestazioni dei No Green pass e No vax, quando hanno sfilato in centro circa 15mila persone. Si tratta oggi del settimo corteo a Trieste contro il Green pass. Il corteo, anticipato da polemiche e sfide con le autorità di polizia, è caratterizzato da poche persone che indossano la mascherina, rarissimi distanziamenti sociale e pochi steward del servizio d'ordine. Il corteo è aperto da un furgone sul quale è montato un altoparlante dal quale è stato più volte raccomandato ai partecipanti di indossare la mascherina e che illustra le ragioni della protesta. 

Deviato corteo a Milano, bloccato traffico - Ha deviato dal percorso previsto il corteo No Green pass a Milano. Arrivati a metà di corso di Porta Romana, invece di girare a sinistra in via Lamarmora i manifestanti hanno imboccato corso di Porta Vigentina, percorrendo quindi una strada non prevista dalla Questura. Il corteo si sta dirigendo verso la Darsena, bloccando completamente il traffico. Alcuni manifestanti stanno portando in spalla una bara di cartone avvolta in una bandiera dell'Italia con dei garofani sopra per celebrare "il funerale della libertà", altri indossano invece dei gilet gialli.

Ancora prima che iniziasse il corteo no Green Pass a Milano, due manifestanti hanno spintonato un giornalista di Fanpage, mettendogli la mano sulla telecamera, e sono stati accompagnati in Questura. Sono due fratelli i manifestanti portati in Questura a Milano dopo aver aggredito una troupe di Fanpage. Uno dei due ha spintonato il cronista e messo la mano sulla telecamera dell'operatore. È stato poi raggiunto dal fratello che, non avendo documenti, è stato anche lui portato negli uffici di via Fatebenefratelli. 

A Torino corteo finisce con aperitivo in piazza - "Senza paura della dittatura". Con questo slogan i No Green Pass hanno raggiunto piazza Vittorio a Torino alla fine di un corteo partito questo pomeriggio da piazza Castello. Un migliaio di persone hanno attraversato corso San Maurizio e via Rossini, dove per alcuni minuti si sono fermati davanti alla sede Rai al grido "Giornalisti terroristi". In piazza Vittorio invece hanno organizzato un aperitivo in mezzo alla strada con bottiglie di alcolici e altre bevande. "Così ci riprendiamo i nostri spazi come presto ci riprenderemo i nostri posti di lavoro", hanno detto nell'intervento che ha concluso il corteo.

Corteo 'no pass' a Padova, insulti a una giornalista - Circa tremila manifestanti "no green pass" hanno sfilato oggi per le vie del centro storico di Padova dove, un paio di persone hanno aggredito verbalmente una giornalista di Telenuovo, Marzia Pretolani, mentre stava riprendendo il corteo. «Lei deve dormire male dalla vergogna, vi dovete vergognare tutti, vi siete fatti un vaccino inutile - le hanno inveito contro -; lei ha il cervello fuso, voi raccontate solo quello che vi pare». La provocazione è andata avanti dieci minuti mentre, la giornalista riprendeva tutto. L'eco della notizia di questa aggressione è stata duramente criticata sui social. Mai prima di oggi i manifestanti no pass avevano preso di mira i giornalisti in modo così esplicito. A parte questo episodio, la manifestazione è proseguita senza altri incidenti. Questo è probabilmente l'ultimo corteo autorizzato dei no pass, martedì prossimo è previsto un comitato in prefettura per valutare lo stop.

Decine in piazza a Novara, "Siamo tutti Giusy" - Un'ottantina di persone partecipa al presidio No Green Pass in piazza Puccini nel centro di Novara, a una settimana di distanza dal corteo con i manifestanti vestiti da deportati dei lager. Tanti cartelli con slogan come "Una cura che fa paura non è una cura' e "No alla dittatura, ve la faremo dura". Tra gli interventi che si alternano al microfono è stato il ringraziamento alle forze dell'ordine, presenti in gran numero "che tutelano la nostra sicurezza". Un accenno a quanto avvenuto sabato scorso: "Speriamo di riuscire lontano da stampa e tv a confrontarci con la comunità ebraica". Un pensiero a Giusy Pace, l'ideatrice del corteo di sabato scorso non presente. "Siamo tutti Giusy", hanno scandito i manifestanti. Poi la precisazione: "Non siamo No vax perché non c'è un vaccino ma un sierogenico sperimentale. Siamo No green pass'.

In cento a Napoli per dire no - Circa cento persone sono scese in piazza a Napoli, come ormai fanno di sabato già da qualche settimana, per dire no all'obbligo del Green pass. La manifestazione si sarebbe dovuta tenere, come al solito, in piazza Dante ma i manifestanti a causa delle avverse condizioni meteo si sono spostati nella galleria Principe di Napoli. Esposti striscioni con la scritta "No al green pass". Diverse le persone che hanno preso la parola per illustrare le ragioni di un obbligo che, a loro dire, finisce per limitare la libertà personale. Ma dal Coordinamento napoletano questa settimana è partito anche un appello ai vari movimenti ad essere più uniti perché, è stato detto, «solo insieme vinceremo una battaglia che sarà sempre più dura e difficile». I manifestanti si sono interrogati su quali possano essere le soluzioni alternative «per uscire da questa situazione».

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