C’era una volta la coppia d’oro dei social, capace di trasformare ogni selfie in fatturato. Poi arrivò il Pandoro-gate e spense la magia. A distanza di poco più di un anno dallo scandalo Balocco, che ha macchiato l’immagine di Chiara Ferragni e innescato un effetto domino sugli affari, la fotografia finanziaria dei Ferragnez sembra uscita da un reality dal titolo impietoso: “Chiara scende, Fedez sale”.

Fino a dicembre 2023, l’impero Ferragni sembrava intoccabile: Fenice srl e Tbs Crew srl macinavano incassi e partnership milionarie, mentre le società di Fedez restavano più defilate, con numeri solidi ma non da capogiro. Oggi lo scenario è ribaltato. Gli ultimi bilanci depositati alla Camera di Commercio di Milano raccontano un sorpasso storico: la Doom srl – Dream of Ordinary Madness Entertainment – ha chiuso l’anno con 10,18 milioni di euro di ricavi e un utile di 1,135 milioni, mentre le due società di Chiara Ferragni si fermano a 4 milioni complessivi, con perdite per 5,7 milioni di euro.

In pratica, quello che un anno fa era il regno scintillante dell’influencer più famosa d’Italia si è trasformato in sabbie mobili. L’effetto domino del Pandoro-gate ha fatto sparire contratti, partnership e fiducia dei brand, trascinando a picco bilanci che fino al 2022 sembravano inarrestabili.

Se Fedez oggi può stappare lo spumante è anche merito di mamma Annamaria Berrinzaghi, regista storica dei suoi affari, affiancata dal marito Franco Lucia. La Doom ha perso un po’ di ricavi rispetto all’anno precedente – 1,4 milioni in meno – ma resta una macchina ben oliata, capace di generare utili, assumere e perfino investire in titoli finanziari. Nel 2024 ha speso 2,2 milioni di euro in investimenti, facendo crescere il patrimonio netto e dimostrando di avere spalle larghe nonostante il contesto turbolento.

Il costo del lavoro è schizzato del 50%: i dipendenti sono passati da 17 a 31, un segnale di espansione in tempi in cui altre società, come quelle dell’ex moglie, stringono la cinghia. Per celebrare l’anno del sorpasso, anche lo stipendio della mamma-amministratrice è salito da 148 mila a 157.683 euro, un premio per una gestione che sembra avere blindato il futuro della famiglia Lucia.

Ma cosa fa esattamente la Doom per generare questi numeri? La società è una talent e communication agency, con 28 content creator in scuderia e la capacità di organizzare eventi fisici e digitali per brand di prima fascia, da Stellantis a Coca-Cola. Il momento clou del 2024 è stato il Doom District al Festival di Sanremo, un hub parallelo al teatro Ariston con trasmissioni live sui social.

Secondo la società, l’iniziativa ha prodotto oltre 10 milioni di impression e 250mila interazioni tra commenti, like e condivisioni, con più di 10mila visitatori in presenza. Un biglietto da visita che conferma come, mentre Chiara Ferragni inseguiva spiegazioni e scuse pubbliche per il Pandoro-gate, Fedez consolidava la sua identità di imprenditore digitale e re del branded content.

Lei in crisi, lui in espansione

L’ex regina dei social oggi si ritrova con un impero che vale la metà di quello dell’ex marito, con le società in rosso e un percorso di risalita tutto da scrivere. Il divorzio ufficiale ha reso ancora più netta la separazione di destini: mentre Ferragni deve affrontare i danni d’immagine e finanziari dello scandalo, Fedez capitalizza il momento migliore della sua carriera imprenditoriale.
Se il 2023 è stato l’anno della caduta per Chiara, il 2024 segna il raddoppio di Federico. E mentre la ex moglie cerca di rimettere insieme i pezzi del suo brand, lui – tra bilanci floridi, eventi virali e mamma Annamaria che sorride dalla scrivania – sembra pronto a trasformare la fine di un matrimonio nella stagione più redditizia della sua vita.