L’accusa

Pd, Decaro: «Per anni governato con i voti degli altri, ora basta sotterfugi e proponiamo soluzioni per il Paese»

Il sindaco di Bari e presidente Anci ha parlato a Milano nella convention della mozione congressuale Bonaccini: «Basta con le correnti che hanno devastato il partito. In 14 anni ho visto incapaci rivestire ruoli di governo»

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28 gennaio 2023
17:21
Antonio Decaro (foto Ansa)
Antonio Decaro (foto Ansa)

«Questo è il nostro obiettivo, tornare a parlare agli italiani, non tornare al governo domani mattina perché gli italiani ci hanno messo all'opposizione e là dobbiamo stare. Non come abbiamo fatto nel passato, che abbiamo governato per anni con i voti degli altri».

Lo ha sottolineato il sindaco di Bari e presidente di Anci, Antonio Decaro, dal palco della convention programmatica della mozione congressuale di Stefano Bonaccini a Milano. «Vogliamo fare l'opposizione, creare un'alleanza, interpretare il nostro Paese, proporre soluzioni innovative ed efficaci e andare a governare con i nostri voti questa volta. Non con i sotterfugi o con le alleanze trasversali - ha aggiunto -. E per farlo dobbiamo tornare a parlare ai nostri concittadini, a capirli».


«Tutti insieme – ha concluso Decaro - senza correnti, che hanno devastato il Pd e io spero che alla fine di questo congresso Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo e Paola De Micheli possano insieme governare il Pd e tra cinque anni il nostro Paese».

«In questi 14 lunghi anni» che sono nel Pd «ne ho viste di cose. Ho visto persone assolutamente incapaci che, avendo trovato la corrente giusta, si sono ritrovati a rivestire ruoli di governo. Ho visto amici d'infanzia litigare per un posto di sottogoverno, lunghissime riunioni, chat e trattative in cui chi partecipava faceva finta di parlare di politica invece parlavano di politici, cioè parlavano di loro stessi e della difesa del loro pezzettino di potere - ha aggiunto -. Ma ho visto anche volontari andare a prendere le firme ai banchetti e prendersi un sacco di improperi dai cittadini per strada, perché non volevano le candidature imposte dall'alto che sono arrivate anche questa volta». 

«Nessun leader, nessun capocorrente si è candidato nel proprio territorio. Non dico all'interno del proprio collegio, ma neanche capolista nel listino bloccato - ha concluso -. Eppure involontari hanno difeso quelle candidature, le candidature di persone che, probabilmente, nemmeno conoscevano, le hanno fatte votare turandosi il naso».

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