Presidio contro il ddl sicurezza a Roma, sindacati e opposizione in piazza: «Peggio del codice Rocco, passo indietro per l’Italia»
Al sit-in promosso da Cgil e Uil davanti al Senato erano presenti anche Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. Per tutti il disegno di legge che ha già avuto l'ok della Camera vuole «azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso»
"Costituzione. Libertà". È la scritta che compongono i manifestanti al presidio “No al ddl sicurezza. Per difendere la libertà e il diritto di manifestare. Per contrastare una norma che introduce reati penali e limita le mobilitazioni sindacali”. Cgil e Uil hanno promosso un sit-in davanti al Senato, dove martedì inizierà l'esame del disegno di legge, già approvato alla Camera.
Tanti i partecipanti, tra i quali i due segretari Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, arrivati dall'incontro a palazzo Chigi sul Piano strutturale di bilancio. In piazza anche Elly Schlein, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli.
Sventolano bandiere, oltre a quelle dei sindacati e dei partiti di opposizione, Pd, M5S, Avs e Più Europa, di movimenti e associazioni ambientaliste, da Legambiente a Ultima generazione, degli studenti e degli inquilini, di Libera e non solo. C'è anche una bandiera della Palestina. “L'attivismo non è reato. È democrazia”, si legge su un cartello. “Stato di polizia”, è scritto su un altro.
Diversi i temi al centro del testo del ddl sicurezza: dal reato di blocco stradale o ferroviario attuato con il proprio corpo, alle norme anti-Ponte e anti-Tav, le norme ribattezzate "anti-Gandhi" perché introducono il reato di resistenza passiva in carcere o nei centri per migranti, e tanto altro.
I sindacati: «Vogliono azzerare libertà»
Il disegno di legge ha il «chiaro intento» per Cgil e Uil, di «azzerare la libertà e il diritto delle persone a manifestare il proprio dissenso», introduce nuovi reati penali, e quindi il carcere, nei confronti di chi occupa strade, spazi pubblici e privati. È un ddl, quindi, che «limita l'iniziativa e le mobilitazioni sindacali per difendere i posti di lavoro e contrastare le crisi aziendali e occupazionali. Chiude in carcere - continuano i sindacati - le donne in gravidanza o con figli entro un anno di età, introduce il reato della resistenza passiva rendendo impossibile ogni forma di dissenso pacifica, magari dovuta alle condizioni disumane di molte carceri».
Schlein: «Lo contrasteremo in Parlamento e in piazza»
«Siamo in piazza oggi insieme a Cgil, Uil, tante associazioni e tantissime persone contro delle norme liberticida che vogliono reprimere il dissenso contro nuove pene, nuovi reati e aggravanti quando la situazione nelle carceri è esplosiva». Così la segretaria Pd Elly Schlein a margine del presidio. «Siamo qui per contrastare il ddl sicurezza che non porta sicurezza ma più repressione con nuove norme che addirittura puniscono blocchi stradali che possono essere fatti pacificamente e chi manifesta pacificamente contro opere che non condivide. Sono norme più repressive del codice Rocco, bisogna andare agli anni '30. Sono norme dettate da una furia ideologica che non fa bene al Paese, che è un Paese che ha a cuore anche la libertà delle persone. Lo contrasteremo in Parlamento ma è importante anche questa forte mobilitazione sociale», ha aggiunto.
Conte: «Peggio del codice Rocco»
«Siamo qui per denunciare un passo indietro del Paese. Abbiamo peggiorato il codice Rocco introdotto nel periodo fascista. Sono stati introdotti venti nuovi reati, non per i colletti bianchi, non per la classe politica ma per la gente comune». Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte alla manifestazione contro il ddl sicurezza. «È stato Introdotto il reato di resistenza passiva, sono state Inasprite le pene del dissenso politico. Si erano presentati a inizio legislatura con una norma per colpire i ballerini di musica techno ai rave party. E adesso sono conseguenti», ha aggiunto. «Ma vogliono prendere in giro gli italiani? La sicurezza non si migliora così. Nascondono i dati: sono aumentate le rapine, le aggressioni, nelle grandi città è un rischio serio uscire la sera. Inoltre mancano ventidue mila unità tra carbonieri e polizia, non ci sono risorse finanziare e loro continuano a fare propaganda. Ci batteremo in tutti i modi per dire che non è questa la soluzione, è una ' presa in giro e un arretramento del paese nel segno reazionario», ha concluso.