Restituisce mille euro in centesimi allo Stato, la protesta di un sindaco

L’Amministrazione comunale di Malegno non aveva rendicontato in tempo la somma del cinque per mille e per questo il ministero ha chiesto di restituire la somma. Il primo cittadino: «Abbiamo un solo dipendente»

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di Redazione
11 novembre 2019
15:29
Paolo Erba sindaco di Malegno
Paolo Erba sindaco di Malegno

A causa di un ritardo nella rendicontazione, l’Amministrazione comunale di Malegno, paese dell'Alta Vallecamonica in provincia di Brescia, dovrà restituire allo Stato il cinque per mille che gli abitanti, duemila in totale, hanno devoluto al municipio nel 2014. Per protesta il sindaco Paolo Erba ha preparato la somma, circa mille euro, in sei sacchi di monetine da un centesimo, per un totale di 168 chili.

 


«Ora il ministero venga a ritirare i soldi» 

L'Amministrazione comunale di Malegno non aveva rendicontato in tempo la somma del cinque per mille, ma con venti giorni di ritardo e per questo il ministero ha chiesto di restituire la somma. Negli ultimi quattro mesi il primo cittadino di Malegno ha raccolto pazientemente 168 kg di monetine da un centesimo, che insieme fanno 1101,36 euro da restituire allo Stato. Erba, dopo aver cercato di parlare con l'amministrazione finanziaria dello Stato e non avendo ottenuto risposte, ha deciso di raccogliere i soldi simbolicamente in sei grossi sacchi. Nella missiva mandata alla ragioneria dello Stato aveva spiegato le ragioni del ritardo, dovute al fatto che un solo dipendente - per giunta in part-time -  è in grado di rendicontare le donazioni.

 

Tutto inutile, visto che lo Stato ha chiesto i soldi indietro. Da qui la decisione del sindaco di scrivere una lettera di accompagnamento ai sacchi di denaro indirizzata al presidente del consiglio Giuseppe Conte e ai ministri dell'Interno, Luciana Lamorgese, e della Pa, Fabiana Dadone.

 

«Ora il ministero venga a ritirare i soldi», dice il primo cittadino. «Perdonate il gesto» ha scritto «ma vivo la sensazione di essere considerato, metaforicamente, come la banda bassotti che cerca di rapinare Paperon de' Paperoni. Questa situazione kafkiana svela un problema cui chiedo di interessarvi, per favore: lo Stato sta ingolfando l'attività dei piccoli comuni attraverso innumerevoli richieste di dati, adempimenti e rendicontazione. Gradirei che un funzionario venisse qui a ritirare i sacchi, ne vorrei approfittare per mostrare come si sopravvive e lavora in un comune all'estrema periferia dell'impero».

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