Scuole chiuse in Campania, il ministro Azzolina: «Decisione gravissima»

Dura la rappresentante del dicastero dell'Istruzione: «Se c'è crescita contagi non è di certo colpa della scuola»

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di Redazione
16 ottobre 2020
07:57
Il ministro Azzolina (foto ansa)
Il ministro Azzolina (foto ansa)

È scontro sulla scuola tra governo e Regioni dopo che la Campania che ha già chiuso fino al 30 ottobre per contrastare la recrudescenza di Covid 19 e i ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, che giudica «gravissima' la decisione» perché «in Campania lo 0.75% degli studenti è risultato positvo a scuola e di certo non se lo è preso a scuola. La media nazionale è 0.80. Se c'è crescita contagi non è di certo colpa della scuola».

Duro anche il premier Giuseppe Conte. «Chiudere così in blocco le scuole non è la migliore soluzione», ha detto dal consiglio europeo di Bruxelles.

«Se non vogliamo sacrificare la scuola - prosegue Azzolina - si può lavorare per lo smart working ancora di più. La mattina non sono solo gli studenti a salire sui mezzi. Lasciare gli studenti a casa è inaccettabile se vogliamo considerare i numeri dei contagi nelle scuole. Si devono spalmare su tutti gli altri settori le necessità sul prendere o non prendere i trasporti», che per esempio può riguardare «un dipendente pubblico».

Dilatare gli orari scolastici

Il presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, propone di dilatare «gli orari scolastici su tutta la giornata, cioè mattino e pomeriggio. La capienza all'80% dei mezzi pubblici che in ore di punta si fa fatica a gestire e controllare - ha osservato - è legata fatto di dover portare a scuola i ragazzi e farli tornare a casa per chi non può permettersi di portali da solo. Se la curva aumenta e se ci fosse la necessità di prendere ulteriori provvedimenti piuttosto che lasciare a casa i ragazzi, visto che la gran parte del Paese chiede di continuare la scuola in presenza, penso che se si dilatassero gli orari su tutta la giornata, cioè mattino e pomeriggio questa potrebbe esser la soluzione per far circolare i mezzi».


 

A tale riguardo, ha sottolineato il presidente emiliano-romagnolo una eventuale «decisione spetta al Governo e il Governo provi a condividerla con le Regioni. Noi di autobus qui non ne abbiamo praticamente più - ha concluso Bonaccini - Noi abbiamo aggiunto centinaia di corse quotidiane, se qualcuno ci fa arrivare altri autobus...».

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