Farmaci: stop dell’Aifa a Buscopan, Zantac e Ranidil

Oltre 500 lotti finiscono nella black list per «impurità cancerogena». L'Agenzia ha deciso di bloccarli a scopo precauzionale, in attesa che vengano analizzati

di Redazione
24 settembre 2019
18:13

L'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) dispone il ritiro immediato di una serie di farmaci contenenti il principio attivo ranitidina, prodotto presso l’officina farmaceutica Saraca Laboratories Ltd in India, molto utilizzato per trattare problemi gastrici.

Il motivo dello stop è legato alla rilevazione, in tali farmaci, di un’impurezza denominata "N-nitrosodimetilammina" (Ndma). Sostanza classificata come «probabilmente cancerogena per l'uomo».


Il blocco disposto dall'Aifa «a scopo precauzionale» riguarda i lotti di Buscopan antiacido 75 mg compresse effervescenti numero 181379, 181379, 181381, 181382, 181380, 181383 con scadenza 01/05/2021; 744552 con scadenza 01/02/2020; 162521, 162522 con scadenza 30/09/2019; 170939, 170938, 170936, 170935, 170937 con scadenza 01/04/2020.

Nella lunga lista si trovano inoltre 34 lotti di Zantac tra compresse, compresse effervescenti, sciroppo e fiale. E, ancora, tra gli altri, 22 lotti di Ranibloc, diversi lotti di Raniben, Ranidil, Ulcex, Ranitidina Zentiva, Ranitidina Hexa. La lista completa è sul sito dell'Aifa.

Le informazioni dell'Aifa ai cittadini

«Se sei in trattamento con un medicinale a base di ranitidina che ti è stato prescritto dal tuo medico, non sospendere il trattamento, ma consulta il medico il prima possibile. Potrai concordare con lui un trattamento alternativo (un altro medicinale diverso da ranitidina, indicato nel trattamento delle condizioni in cui lo stomaco produce quantità eccessiva di acido)».

 

«Se sei in trattamento con un medicinale di automedicazione a base di ranitidina, consulta il tuo medico o il tuo farmacista che ti potranno consigliare un farmaco alternativo».

 

«Ndma è una sostanza chimica organica che si genera come sottoprodotto di numerosi processi industriali. È inoltre presente a livelli molto bassi nelle forniture d’acqua e in alcuni alimenti, in particolare quelli cotti, affumicati o stagionati. Non sono attesi danni, quando ingerita in quantità molto basse ».

«Non si attende un rischio acuto per il paziente che abbia già assunto medicinali contenenti ranitidina».

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