Al via il nuovo Parlamento europeo ma i deputati Brexit voltano le spalle all'inno

È successo durante la sessione inaugurale oggi a Strasburgo. Il presidente Tajani: «Alzarsi in piedi è una questione di rispetto, non significa condividere l'Ue»

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di Andreina Morrone
2 luglio 2019
12:00

Acque agitate per la prima seduta del nuovo Parlamento europeo, eletto lo scorso 26 maggio, dopo che gli eurodeputati britannici del Brexit party, la formazione ideata da Nigel Farage, sono rimasti seduti o hanno voltato le spalle durante l'esecuzione dell'Inno europeo che ha aperto la sessione inaugurale del nuovo parlamento europeo oggi a Strasburgo. A rimanere seduti anche alcuni parlamentari francesi del gruppo Identità e democrazia di cui fa parte la Lega.
«Benvenuti al Parlamento europeo, la casa della democrazia l'unica istituzione europea eletta dai cittadini. Benvenuti, ciascun deputato rappresenta i suoi cittadini, buon lavoro ai neo eletti». Con queste parole il presidente Antonio Tajani ha aperto la plenaria del nuovo Parlamento europeo dando la parola alla musica con l'Inno europeo ed invitando allo stesso tempo ad alzarsi in piedi. Invito non accolto dai parlamentari britannici.

Le reazioni: Tajani e Calenda

«Alzarsi in piedi è una questione di rispetto non significa condividere l'Ue, anche quando si ascolta l'inno di un altro Paese ci si alza in piedi», ha poi detto Tajani riscuotendo un applauso da parte dell'emiciclo.
«Tristezza ma anche maleducazione», ha commentato l'eurodeputato del Pd Carlo Calenda: «Il fatto che non siano in grado neanche di rispettare un inno che è quello europeo e di girarsi mentre lo suonano è una dimostrazione che la più antica democrazia del mondo sta vivendo un periodo di crisi molto profonda, anche nelle maniere, che era una cosa su cui gli inglesi erano univocamente fermi», ha detto Calenda.


Il partito di Farage ha 29 seggi nel Parlamento europeo.

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