Coronavirus, Arcuri: «Da maggio al via i test sierologici». Termoscanner in stazioni e aeroporti

Il commissario straordinario per l’emergenza coronavirus ha poi parlato dell’uso delle mascherine nella Fase 2: «Arriveremo presto a produrne almeno 25 milioni al giorno»

 

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di Redazione
25 aprile 2020
18:44

Termoscanner per il rilevamento della temperatura anche nei piccoli aeroporti e in tutte le stazioni ferroviarie. È una delle misure al vaglio del governo per la fase 2 che riguarda i trasporti. Al momento sono presenti nei grandi hub aeroportuali mentre negli scali più piccoli si procede a rilevare manualmente la temperatura e non sono presenti invece nelle stazioni.

Allo studio anche mascherine e distanziamento non in alternativa. Il commissario straordinario per l'emergenza Domenico Arcuri, ha, poi, annunciato, che il 4 maggio partiranno i test sierologici a livello nazionale su un campione di 150mila persone.


«Questa mattina abbiamo concluso la gara, 4 giorni prima del tempo e solo 9 giorni dopo la richiesta del governo», ha aggiunto sottolineando che sono state 72 le aziende che hanno partecipato e quella che è stata scelta offre la «migliore soluzione oggi esistente sul mercato». 

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L’app per il tracciamento delle persone

E ancora: «Sulla app per il contact tracing abbiamo conseguito tre risultati - ha spiegato Arcuri- l'infrastruttura su cui i dati risiederanno sarà pubblica ed italiana, l’applicazione  rispetterà tutte le norme sulla privacy nazionali ed Ue. Per step successivi arriverà ad essere strumento costruito intorno al diario sanitario, sarà non solo alert ma anche utilizzata per le politiche sanitarie da remoto. I contagiati e i loro contatti stretti potranno colloquiare col sistema nazionale. Confido che molti italiani la useranno». 

Le mascherine

«Siamo pronti a distribuire tutte le mascherine che serviranno per gestire la fase 2», ha poi confermato il commissario Arcuri rimarcando che al momento sono stati distribuiti 138 milioni di mascherine e che le Regioni hanno ad oggi 47 milioni di presidi nei magazzini. Ha infine reso noto che è stato siglato un accordo con 2 imprese italiane per realizzare 51 macchinari che produrranno tra 400 e 800mila mascherine al giorno. Macchine che lo Stato acquisterà. «Arriveremo presto a produrre almeno 25 milioni di dispositivi al giorno». 

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