Inchiesta Slot machine

Fiumi di droga in Sicilia con la protezione dei clan: 21 arresti e maxi sequestro di marijuana e cocaina

VIDEO | Il gruppo faceva leva sullo spessore criminale e sul carisma di Santo Aiello, noto esponente del clan Cappello-Bonaccorsi per dirimere le controversie legate al traffico di stupefacenti. Sigilli a 11 attività economiche, 7 fabbricati, terreni e rapporti finanziari

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di Redazione
8 febbraio 2023
12:19

È scattato all’alba, in Sicilia, un blitz antidroga che ha coinvolto 21 persone, destinatarie di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 34 kg di cocaina, 400 kg di marijuana, un chilo di hashish, 11.000 piante di cannabis e 38 proiettili calibro 9. L’inchiesta 'Slot machine' della Guardia di finanza di Catania che ha visto impegnati 140 militari delle Fiamme Gialle in diverse province della Sicilia.

L’inchiesta Slot machine

Le indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Ignazio Fonzo e dai sostituti Andrea Bonomo e Alessandro La Rosa, hanno fatto luce su una presunta associazione che avrebbero gestito un rilevante traffico di cocaina, marijuana e hashish. AI vertici del gruppo ci sarebbero stati quattro fratelli Vitale: Franco, di 46 anni, Giuseppe, di 54, Fabio, di 47, e Santo, di 59. Secondo l'accusa avrebbero anche agito da 'grossisti' per altri fornitori dediti all'approvvigionamento delle locali piazze di spaccio.


A conclusione di due anni di indagini il Gip Simona Ragazzi, accogliendo la richiesta della Procura di Catania, ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita dalle Fiamme gialle, nei confronti di 21 persone e disposto il sequestro, finalizzato alla confisca, di 11 attività economiche, sette fabbricati, sei terreni e di 50 rapporti finanziari e depositi. Le indagini del Gico del nucleo di Pef della Guardia di finanza di Catania sezione Goa nascono da uno spunto dell'operazione 'La Vallette' su un traffico di droga tra Sicilia, Calabria e Malta.

I legami con le cosche

ll gruppo, è la tesi dell'accusa, «avrebbe avuto profili di contiguità con il clan Cappello-Bonaccorsi» avvalendosi «del carisma criminale di Santo Aiello, di 63 anni, cognato dei Vitale e noto esponente della cosca per dirimere le controversie legate al traffico di stupefacenti, ottenere più agevolmente i pagamenti loro 'dovuti' e garantirsi in ogni caso la copertura necessaria al mantenimento dei traffici illeciti». I canali principali di rifornimento di droga, sarebbe emerso dalle indagini, sarebbero stati due: il primo con base operativa in Figline Valdarno in Toscana, con a capo Paolo Messina Paolo, di 44 anni, e l'albanese Erion Keci, di 33 anni; e il secondo a Catania, riconducibile a Salvatore Copia, di 53 anni, e a Nunzio Cacia, di 50 anni.

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