Lo stupro

Catania, tredicenne violentata dal branco nei bagni di Villa Bellini: 7 arresti

La ragazza si trovava col fidanzatino, che è stato minacciato e immobilizzato. Dopo ripetuti abusi è riuscita a fuggire e chiedere aiuto ad alcuni passanti

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di Redazione
3 febbraio 2024
20:17

Una tredicenne è stata stuprata da due minorenni mentre gli altri cinque membri del branco guardavano la scena, minacciando e immobilizzando il fidanzato diciassettenne. La violenza sessuale è avvenuta a Villa Bellini, il più grande giardino pubblico di Catania, in pieno centro. Ed è avvenuta il 30 gennaio attorno alle 19.30, giorno in cui iniziano le celebrazioni in onore della patrona Sant'Agata con le strade affollate da migliaia di cittadini e turisti. 

Secondo le notizie rese note dagli inquirenti, la vittima e il fidanzato sarebbero stati importunati appena fuori dai bagni del giardino, da sette ragazzi di origine egiziana. La ragazzina sarebbe stata infastidita da alcuni di loro e dopo la reazione dei due fidanzati i sette, tre dei quali minorenni, li avrebbero fatti entrare nei bagni con la forza. Due di loro, minorenni, mentre gli altri tenevano fermo il fidanzato, avrebbero abusato più volte della tredicenne che a un certo punto ha trovato la forza di divincolarsi e fuggire. È stata soccorsa da alcuni passanti, che hanno chiamato i carabinieri. 


In meno di 48 ore i carabinieri sono riusciti a chiudere le indagini e venerdì pomeriggio è scattato il blitz, durato fino a questa mattina quando oltre ai due minori responsabili materiali della violenza è stato rintracciato anche l'ultimo dei sette ragazzi, che si era dato alla fuga.

La procura catanese con il procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e il sostituto Anna Trinchillo, ha emesso i decreti di fermo per i 4 maggiorenni del gruppo mentre sui tre minori è intervenuta la procura dei minorenni diretta dalla procuratrice Carla Santocono. I sette indagati sono accusati di violenza sessuale di gruppo. Uno degli indagati avrebbe collaborato e fornito riscontri ai carabinieri, dando indicazioni per identificare gli altri suoi connazionali che sono stati fermati. La vittima avrebbe riconosciuto uno degli aggressori.

«Esprimo la mia solidarietà a lei, lo Stato c'è e garantirà che sia fatta giustizia», dice la premier Giorgia Meloni in visita proprio a Catania dicendosi «molto colpita» dalla vicenda.

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