Iran

Trentenne italiana arrestata a Tehran, il padre: «Ha chiamato in lacrime dalla prigione, aiutateci»

Da giorni non si avevano notizie della giovane, che si trovava in viaggio in Iran. La famiglia: «Siamo in contatto con l'unità di crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso»

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di Redazione
3 ottobre 2022
11:40
Alessia Piperno
Alessia Piperno

È stata arrestata a Tehran mentre festeggiava il suo trentesimo compleanno. Non si avevano notizie di lei da alcuni giorni, ieri la chiamata alla famiglia dal carcere in cui si trova reclusa. La famiglia di Alessia Piperno ora ha lanciato un appello per chiedere aiuto.  

Il viaggio in Iran di Alessia Piperno era uno dei tanti che la ragazza continuava a fare ormai da sette anni, da quando aveva deciso di diventare una travel blogger molto conosciuta sui social. «Siamo molto preoccupati, la situazione purtroppo non va bene. Siamo in contatto con l'unità di crisi della Farnesina che ha attivato tutte le procedure del caso». Così all'Ansa Alberto Piperno, il padre di Alessia, titolare di una libreria nel quartiere Tuscolano di Roma. «Dopo la telefonata dal carcere di ieri, non abbiamo più avuto altre notizie. Non l'abbiamo più sentita», aggiunge.


E la preoccupazione è ancora più grande alla luce di quanto sta accadendo in Iran, dove da due settimane uomini e donne scendono in piazza per protestare contro la Repubblica islamica dopo la morte di una 22enne arrestata perché indossava male il velo. 

L'attenzione sul caso della ragazza italiana è salita dopo l'appello pubblicato dal padre Alberto su Facebook: «Erano 4 giorni che non avevamo sue notizie, dal giorno del suo 30 compleanno, il 28 settembre. Anche il suo ultimo accesso al cellulare riporta quella data. Stamattina arriva una chiamata. Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. Arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate.
Chiedeva aiuto».

Nel post, poi rimosso dai social, il padre raccontava che la figlia «è una viaggiatrice solitaria, gira il mondo per conoscere usi e costumi dei popoli: si è sempre adeguata e rispettato le tradizioni e, in certi casi, gli obblighi, di ogni paese che ha visitato. Noi genitori, e il fratello David, non riusciamo a stare con le mani in mano. Non si può stare fermi quando un figlio ti dice 'vi prego, aiutatemi'. Voglio che si sappia e che questa notizia raggiunga più persone possibili, magari arrivare a quella giusta che può aiutarci. Grazie».

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