Uccidono una capretta a calci e mettono tutto sui social: denunciati alcuni 18enni di “buona famiglia”
Il terribile episodio durante una festa di compleanno in un agriturismo in provincia di Frosinone. L’animale si è avvicinato senza timore perché abituato a interagire con i bambini in visita alla fattoria
Chi sevizia o uccide animali soltanto per un perverso piacere personale è potenzialmente un soggetto molto pericoloso anche per gli altri esseri umani. Ed è questa la sensazione netta che emerge dal video girato e, neanche a dirlo, pubblicato sui social da un gruppo di ragazzi 18enni mentre prendono a calci fino ad ucciderla una capretta di pochi mesi. Il barbaro episodio si è consumato tra Agnani e Fiuggi, in provincia di Frosinone, al termine di una festa di compleanno celebrata in un agriturismo.
Nel primo video, come detto diffuso sui social, si vedono i ragazzi trasportare su una carriola una capretta che poi viene lanciata da una finestra; nel secondo video invece si vede uno dei ragazzi prendere la rincorsa per colpire a calci sulla testa l'animale tramortendolo, ripetendo la scena fino ad ucciderlo.
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, i giovani coinvolti sono tutti della «“Fiuggi bene” che, sul profilo social “noncisonoproblemi” si vedono mentre contano biglietti di 50 euro presi da un mucchio di soldi; così come stappano bottiglie di champagne per finire con un video in cui si vedono mentre seguono una gazzella dei carabinieri e, da dietro, mimano l’atto di far fuoco contro i militari».
«Quanto accaduto alla capretta uccisa ad Anagni è una vera e propria azione criminale di giovani che, con estrema crudeltà, hanno agito con l’intento di far soffrire e uccidere un animale di pochi mesi che si era amichevolmente avvicinato loro», ha dichiarato Bianca Boldrini, responsabile Lav per l’area Animali negli allevamenti.
L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) ha annunciato che si costituirà inoltre parte civile nel processo: «Procediamo chiedendo la massima pena per il reato di maltrattamento e uccisione di animale aggravato da futili motivi».
Processo che ci sarà, visto che i presunti responsabili sono stati individuati dai carabinieri proprio grazie alle immagini che hanno postato sui social. Ora rischiano una condanna ad oltre due anni per maltrattamenti di animali.