85esimo giorno di guerra

Ucraina, la Russia usa armi laser? Zelensky: «È la prova che hanno fallito l’invasione» - LIVE

Il presidente ucraino, nel suo consueto discorso notturno: «Mosca ha paura di ammettere che sono stati commessi errori catastrofici ai più alti livelli militari e politici»

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di Redazione
19 maggio 2022
07:47

Gli Stati Uniti hanno riaperto l'ambasciata a Kiev, che avevano chiuso prima dell'invasione dell'Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio scorso. Mentre nel frattempo Mosca, che ha deciso di espellere 24 diplomatici italiani, ammettendo anche di avere difficoltà nella guerra contro l'Ucraina.

La Russia ammette "difficoltà" in Ucraina. La parola è entrata a tutti gli effetti nel discorso pubblico. «Malgrado le difficoltà, l'operazione militare speciale andrà avanti fino alla fine», ha dichiarato il vice segretario del Consiglio di sicurezza russo, Rashid Nurgaliyev, ribadendo gli obiettivi prefissati da Mosca, la demilitarizzazione e denazificazione dell'Ucraina e la protezione delle due autoproclamate repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk.


«La situazione per noi peggiorerà», ha affermato, in un intervento nel talk show di Olga Skabeyeva del canale televisivo Rossiya 1, il commentatore specializzato in questioni di difesa, Mikhail Khodaryonok dopo aver riconosciuto che, «considerando le cose nel loro complesso, dobbiamo tenere conto, nei nostri calcoli strategici, che le forze armate ucraine possono armare un milione di persone, che, grazie agli aiuti europei, un milione di ucraini armati è una realtà del futuro molto prossimo».

19 MAGGIO: IL RACCONTO DELLA GIORNATA

21.00 - Vice comandante Azov: «Siamo ancora nell'acciaieria»

«Io e il comando militare ci troviamo nello stabilimento Azovstal», a riferirlo in un video è Sviatoslav Palamar, vice comandante del reggimento Azov,che smentisce così smentendo le voci che lo davano per arreso alle forze russe. «È in corso una determinata operazione, di cui non rivelo i dettagli», ha aggiunto.

19.45 - Nato: «Accanto all'Ucraina quanto serve»

«L'Ucraina non accetterà mai l'occupazione della Russia e la Nato fornirà la sua assistenza per tutto il tempo necessario. Ci sono molte lezioni da imparare dalla guerra in Ucraina, ad esempio l'importanza del morale per le truppe. Gli ucraini lottano per difendere il loro Paese. E chi è nella Nato sa per cosa lotta: la protezione della libertà e della democrazia, il nostro stile di vita». Lo ha detto l'Ammiraglio Rob Bauer, presidente del Comitato militare della Nato, al termine del vertice dei Capi di Stato Maggiore dell'Alleanza. 

17.21 - Bombardata Severodonetsk, 12 morti

Dodici persone sono morte e altre 40 ferite nei pesanti bombardamenti russi sulla città di Severodonetsk, nell'Ucraina orientale, quasi circondata dalle forze di Mosca. Lo ha annunciato su Telegram il governatore di Lugansk, Serhiy Gaidai. I russi «hanno iniziato questa mattina a bombardare in modo casuale con armi pesanti. I bombardamenti continuano», ha riferito il governatore.

16.58 - Biden: «Forte sostegno all'ingresso di Svezia e Finlandia nella Nato»

«Offro il forte sostegno all'adesione alla più potente Alleanza del mondo a Svezia e Finlandia». Lo ha detto il presidente americano Joe Biden alla Casa Bianca in una conferenza stampa con i leader dei due Paesi. «È un momento storico", ha sottolineato. E ancora: "L'allargamento della Nato non è una minaccia per nessuna nazione».

14.30 - Erdogan: Deciso a bloccare adesione Finlandia e Svezia

La Turchia ha informato i suoi alleati della Nato che dirà no all'ingresso di Svezia e Finlandia nell'Alleanza e non intende cambiare la sua posizione. Lo ha affermato il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, citato dall'agenzia di stampa Anadolu. «Non vogliamo fare due volte lo stesso errore. Perciò continueremo con decisione la nostra politica al riguardo. Abbiamo detto ai nostri partner che diremo no all'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato», ha detto Erdogan in un discorso ai giovani. Erdogan ha fatto riferimento al malcontento della Turchia per la partecipazione della Grecia alle attività militari della Nato a partire dal 1980, che ha definito un errore che non va ripetuto.

«Stiamo perseguendo una politica equilibrata nei confronti dell'Ucraina e della Russia e in questo contesto non ho assolutamente alcuna intenzione di tagliare i miei legami con (i presidenti, ndr) Putin e Zelensky», ha dichiarato ancora il presidente turco. «Continueremo i nostri sforzi con i leader dei due Paesi per prevenire una nuova guerra mondiale», ha aggiunto, ricordando i forti legami che la Turchia ha con Russia e Ucraina.

13.20 - Pesanti bombardamenti sulla regione di Sumy

Le forze di Mosca hanno continuato a bombardare ieri sera la regione ucraina di Sumy (est) lungo il suo intero confine con la Russia: lo ha reso noto su Telegram il capo dell'amministrazione militare regionale, Dmytro Zhyvytskyi, secondo quanto riporta la Ukrainska Pravda.  
«I nemici russi sembrano impazziti. I bombardamenti sono continuati lungo l'intero confine della regione di Sumy», ha scritto Zhyvytskyi, spiegando che gli attacchi con pezzi di artiglieria pesante provenivano dal territorio russo. Per il momento non si segnalano vittime.

12.35 - Kiev: «Cessate fuoco impossibile senza ritiro truppe russe»

«Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe. La società ucraina non è interessata a una nuova "Minsk" e al ritorno della guerra tra pochi anni». Lo ha scritto su Twitter il consigliere presidenziale ucraino Mikhailo Podolyak, ripreso dall'agenzia Unian.

11.10 - Mosca espelle 5 diplomatici portoghesi

La Russia ha annunciato di aver deciso di espellere cinque diplomatici portoghesi: lo riferisce il ministero degli Esteri russo, ripreso dall'agenzia statale russa Ria Novosti. I diplomatici portoghesi, secondo le autorità di Mosca, hanno 14 giorni per lasciare la Russia. Mosca presenta la decisione come una "misura di risposta" all'espulsione di dieci diplomatici russi da parte del Portogallo. Le truppe russe hanno invaso l'Ucraina lo scorso 24 febbraio.

10.40 - 28.500 soldati russi uccisi dall'inizio della guerra

Sono almeno 28.500 i soldati russi uccisi in Ucraina dall'inizio dell'invasione: lo rende noto l'esercito di Kiev. Nel suo aggiornamento sulle perdite subite finora da Mosca, l'esercito indica che dopo 85 giorni di conflitto si registrano anche 203 caccia, 167 elicotteri e 455droni abbattuti.   Inoltre le forze di Kiev affermano di aver distrutto tra l'altro 1.254 carri armati russi, 595 pezzi di artiglieria,3.063 veicoli blindati per il trasporto delle truppe e 103missili da crociera.

9.30 - Cremlino: «Sui territori occupati decideranno i residenti»

Il futuro dei territori ucraini controllati dalle forze russe sarà deciso solo in base  alla volontà dei residenti locali. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov citato dall'agenzia russa Interfax

7.42 - Zelensky: «Russia usa armi laser? È prova fallimento»

«Vediamo che nel terzo mese di guerra su vasta scala, la Russia sta cercando di trovare la sua 'arma meravigliosa': tutto questo mostra chiaramente il completo fallimento dell'invasione». Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo consueto discorso notturno nel quale ha commentato l'utilizzo di armi laser in Ucraina, confermato dalle autorità russe. Mosca ha «paura di ammettere che sono stati commessi errori catastrofici ai più alti livelli militari e politici», ha proseguito Zelensky.

7.01 - Senato conferma Bridget Brink ambasciatrice Usa in Ucraina

Il Senato degli Stati Uniti ha confermato Bridget Brink come ambasciatrice degli Stati Uniti in Ucraina. Brink è una diplomatica che prestava servizio come ambasciatore degli Stati Uniti in Slovacchia. L'ambasciata degli Stati Uniti in Ucraina era rimasta senza un ambasciatore da quando Marie Yovanovitch è stata richiamata nel maggio 2019 dall'allora presidente Donald Trump, sotto la pressione in particolare dell'ex avvocato di Trump Rudy Giuliani.

5.20 - Il Presidente croato Zoran Milanovic vuole che il suo Paese blocchi l'adesione di Svezia e Finlandia alla Nato

Milanovic ( di destra) fa la guerra al Primo Ministro croato Andrej Plenkovic (di centrosinistra) su ogni questione. Seguendo l'esempio di Erdogan, prima che il parlamento croato ratifichi l'adesione alla Nato delle due nazioni nordiche, Milanovic vuole una modifica della legge elettorale della vicina Bosnia, che renderebbe più facile per i croati bosniaci far eleggere i propri rappresentanti a posizioni di comando. 

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