Vaccino Covid, De Luca: «La Campania staserà finirà le dosi, Arcuri ne mandi altre»

Con quasi il 90%, è la regione con la più alta percentuale di somministrazioni in Italia. Il Commissario all'emergenza aveva raccomandato però di conservare il 30% delle dosi ricevute per garantire la seconda iniezione

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di Redazione
10 gennaio 2021
13:43
Vincenzo De Luca - foto Ansa
Vincenzo De Luca - foto Ansa

«Ancora nella giornata di ieri la Campania ha raggiunto, con il 90%, la percentuale più alta d'Italia nella somministrazione dei vaccini. Oggi in tutte le aziende sanitarie si esauriscono le dosi consegnate alla nostra regione. Questa sera le aziende si fermano per mancanza di vaccini. È questo l'esito di una distribuzione fatta in modo sperequato nei giorni scorsi». Lo annuncia il governatore della Campania, Vincenzo De Luca.

L'esaurimento delle dosi di vaccini in Campania è stato segnalato dal governatore Vincenzo De Luca «al commissario Arcuri, sollecitando un invio immediato. Martedì dovrebbero arrivare nuove forniture, ed è necessario che questo avvenga, riequilibrando i nostri quantitativi. Così come è necessario e urgente l'invio di personale aggiuntivo per le vaccinazioni, per far fronte alla situazione di forte sottodimensionamento del nostro personale nella quale si sta lavorando. Voglio ringraziare - aggiunge De Luca - tutte le nostre strutture sanitarie per i risultati straordinari conseguiti pure in carenza di personale. La campagna vaccinale sarà nei prossimi mesi la nostra priorità, per portare la Campania fuori dall'epidemia e verso una vita normale».


Le altre regioni e la raccomandazione del Commissario

La Campania è la regione italiana che ha somministrato il maggior numero di dosi di vaccino consegnate: 60.001 su 67.020, pari all'89,5% del totale. Emerge dal report sulla somministrazione pubblicato dal Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri, aggiornato alle 11 di questa mattina e in base al quale sono state consegnate complessivamente in Italia 918.450 dosi e ne sono state somministrate 589.798, il 64,2% del totale.

Dagli uffici del Commissario è stato sottolineato nei giorni scorsi che l'indicazione data alle regioni era quella di conservare il 30% delle dosi ricevute in modo da poter garantire la somministrazione della seconda iniezione, prevista dopo 21 giorni dalla prima.

Ma non tutte hanno rispettato l'indicazione: 3 hanno superato o sfiorano l'80% (il Veneto è all' 81,8%, la Toscana al 79,9% e l'Umbria al 79,6%) mentre altre 8 tra regioni e province autonome si attestano attorno al 70% e in alcuni casi lo superano (la Sicilia al 74,5%, la provincia di Trento al 72,3%, la Valle d'Aosta al 72,2%, il Lazio al 71,3%, l'Emilia Romagna e la Puglia al 70,2%, le Marche al 69,7%, la Sardegna al 69,3%). All'opposto, con una percentuale di somministrazione che non raggiunge il 40%, ci sono 3 regioni: la Calabria, al 39,3%, la Lombardia al 38% e la provincia di Bolzano, al 34,8%.

A partire da lunedì, stando agli accordi con Pfizer, dovrebbe arrivare in Italia la terza tranche del vaccino: altre 470mila dosi in una settimana che verranno consegnate nei 294 punti di somministrazione indicati dalle regioni direttamente dalla casa farmaceutica americana.

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