Omicidio Loris, confermata condanna a 30 anni di carcere per la mamma

La decisione della Corte di Cassazione, dopo i due precedenti gradi di giudizio per la 31enne di Santa Croce Camerina che nel 2014 ha assassinato, strangolandolo, il figlioletto di 8 anni

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di Redazione
22 novembre 2019
10:44

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni di carcere stabilita nei due precedenti gradi di giudizio per Veronica Panarello la 31enne di Santa Croce Camerina che nel 2014 ha assassinato, strangolandolo, il figlioletto, Andrea Loris Stival di 8 anni e gettandolo in un canalone. Veronica ha appreso la decisione dal carcere Le Vallette, dove è reclusa a Torino.

 


«Finalmente è finita...» ha commentato Davide Stival, il padre di Loris, dopo la sentenza della Cassazione che ieri sera ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla sua ormai ex moglie Veronica Panarello rendendo così definitiva la condanna a 30 anni di reclusione della giovane mamma. «Né sorpresa né soddisfazione, ma il senso di liberazione da un peso con la certezza che a commettere il delitto è stata la mamma di Loris». «La Giustizia oggi - ha commentato il penalista della famiglia Styval, Davide Scrofani - mette un punto definitivo su questa tragica e drammatica vicenda. Adesso bisogna pensare al futuro».

La ricostruzione processuale

Il piccolo Lorys Stival è morto la mattina del 29 novembre 2014, strangolato, secondo quanto stabilito dalla ricostruzione processuale, con una fascetta da elettricista. Il piccolo è stato creduto scomparso per diverse ore, fin quando, del tutto casualmente, il suo corpo è stato scoperto da un cacciatore in un canalone alla periferia di Santa Croce, in provincia di Ragusa, dove era stato abbandonato lo stesso giorno del delitto. Il piccolo aveva i pantaloni calati, un particolare che in quei momenti fece pensare a un rapimento a scopo di pedofilia, ma che presto si rivelò un inutile tentativo di depistaggio. Non solo Lorys non aveva subito abusi, ma sul suo corpo non sono state trovate traccia di violenza da parte di estranei. L'autopsia stabilì che il piccolo era morto per strangolamento. Circa un mese dopo i fatti fu arrestata Veronica Panarello, principale sospettata del delitto. Contro di lei le immagini della videosorveglianza che smentivano la sua versione dei fatti. Quella mattina, infatti, Veronica non accompagnò Lorys a scuola come raccontato agli inquirenti. Dopo aver fornito diverse versioni dei fatti, in cui ammetteva comunque l'occultamento del corpo, Veronica disse di voler finalmente rivelare il nome del vero assassino del bambino e puntò il dito contro il suocero, Andrea Stival. Veronica disse di aver avuto una relazione intima con il padre di suo marito e lo accusò di aver voluto uccidere il nipote perché tacesse sulla loro relazione, che aveva scoperto per caso. Le indagini della Procura scagionarono completamente Stival, tanto da fare partire l'accusa di calunnia a carico della donna.

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