L’operazione

Voto di scambio, arrestato a Palermo candidato Fi: avrebbe stretto un patto con capomafia

L’accordo sarebbe stato siglato con un esponente della famiglia Sansone, noti costruttori con la passione per la politica ritenuti vicini al boss Riina

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di Redazione
8 giugno 2022
09:00

Con l'accusa di voto di scambio elettorale politico-mafioso la Polizia di Palermo ha arrestato Pietro Polizzi, uno dei candidati di Forza Italia al Consiglio comunale di Palermo. Secondo la Procura di Palermo, che coordina l'inchiesta, per essere eletto l'arrestato avrebbe stretto un patto con i boss dell'Uditore, i costruttori Sansone, ritenuti da sempre vicini al boss Totò Riina. Polizzi è stato consigliere provinciale di Palermo, eletto all'epoca nell'Udc.

Arrestato anche Agostino Sansone, fratello di Gateano, il proprietario della villa di Via Bernini in cui Riina trascorse gli ultimi mesi prima dell'arresto avvenuto il 15 gennaio del 1993. I Sansone sono noti costruttori con la passione per la politica, erano gli imprenditori di riferimento di Riina nel campo dell'edilizia.  Proprietari di un patrimonio enorme, solo in parte confiscato, negli anni sono stati arrestati per mafia. Agostino ha scontato una condanna per associazione mafiosa.


L’accordo in vista delle elezioni

Risalirebbe al 10 maggio l'incontro tra l'aspirante consigliere e Sansone durante il quale i due avrebbero stretto l'accordo in vista del voto di domenica. Il capomafia era intercettato e gli inquirenti hanno potuto ascoltare in diretta la promessa di appoggio alle prossime comunali in cambio dell'assicurazione del sostegno da parte del politico. In meno di due settimane i pm, coordinati dall'aggiunto Paolo Guido, hanno chiesto la misura cautelare. Il gip ha emesso il provvedimento in circa 4 giorni.

 

 

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