Dalla pitta ripiena, ai salumi fino alla cipolla in agrodolce. Ecco alcune delle specialità che non puoi perderti se vieni in Calabria
Dieci tipici piatti estivi made in Calabria che bisogna assolutamente assaggiare
Dieci tipici piatti estivi made in Calabria che bisogna assolutamente assaggiare
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Dieci tipici piatti estivi made in Calabria che bisogna assolutamente assaggiare
Non è una pizza, neanche un comune pane ma bensì la pitta calabrese, dalla forma e dai sapori inimitabili.
Una ciambella di pane, schiacciata, con molta mollica o poca mollica, croccante fuori e morbida dentro, profumata con semi di finocchietto selvatico o fiori di sambuco.
Ogni zona della Calabria ha una “pitta” caratteristica, nella zona reggina grecanica si chiama lestopitta priva di lievito, mentre la pitta china diventa una sorta di “pizza rustica” cotta con la farcitura all’interno.
Ma la pitta si può anche mangiare stile panino, magari con un filo di olio, pomodoro di Belmonte, aglio “stricatu” e origano, oppure più sostanziosa con pip’e patate, ovvero peperoni e patate che ovviamente vengono fritti.
Quando fa caldo e hai voglia di bere qualcosa di fresco, buono, frizzante e dissetante. Solo in Calabria potevamo inventare la gassosa al caffè, chiamata anche bibita al caffè, una invenzione che addirittura risale ai primi del ‘900.
In Italia ancora non tutti la conoscono, quindi diventa una grande sorpresa per stranieri e turisti quando gli viene proposto qualcosa “di tipico”, ricevendo molti consensi.
Ma chi ha inventato per prima la bibita al caffè? Le aziende di Cosenza, Catanzaro e Reggio Calabria si contendono il primato, ma poco importa, tutto si basa sul gusto personale
Dalla lucana alla Calabria, i pipi cruschi o zafarani cruschi, sono dei peperoni rossi che vengono fritti per pochi secondi diventando cosi croccantissimi, molto meglio delle classiche patatine in busta.
Questo peperone rosso viene “appeso” e lasciato essiccare, diventando un ingrediente usato per condire pasta, in abbinamento a secondi piatti o semplicemente mangiati come snack.
Io personalmente amo mangiare i pipi cruschi con un uovo fritto ed una fetta di pane croccante, se poi ci fosse un bicchiere di vino rosso sarebbe perfetto.
Niente di più semplice e tradizionale, il piatto contadino per eccellenza proprio perché preparato con pochi ingredienti e poveri.
La fresa cunzata è un piatto freddo, veloce e pratico, che nasce dalla realizzazione della fresa all’interno dei panifici calabresi. Praticamente priva di lievito e con una lavorazione diversa dal pane, in cottura diventa secca e croccante.
Infatti prima di essere “farcita” sopra, la fresa viene bagnata con l’acqua e normalmente farcita con pomodori tagliati a cubetti, olio extravergine d’oliva, basilico e sale. Questa è la ricetta classica, ma esistono le varianti.
Una delle varianti amate in Calabria è la fresa cunzata, realizzata come sopra, con l’aggiunta di alici fresche, oppure con pezzetti di caciocavallo silano Dop.
Un piatto che sa d’estate.
Originaria della provincia di Reggio Calabria, la stroncatura rappresenta la cultura povera contadina, realizzata con prodotti di recupero, con gli scarti delle crusche della molitura.
Sembrano delle fettuccine con crusca, farina di carrube, segale e acqua e farcita, da tradizione, con un sugo semplice da preparare: aglio, olio, peperoncino, olive, sarde, pomodori secchi, mollica di pane tostata in uscita.
E’ un piatto difficile da comprendere, ma se vieni in Calabria devi obbligatoriamente provarlo.
Qui si apre l’impero della tradizione gastronomica calabrese, con formaggi e salumi che arrivano da ogni provincia, con sapori e gusti che cambiano da zona a zona.
Però venire in Calabria vuol dire concedersi un bel tagliere misto di salumi di suino, dalla salsiccia stagionata piccante, la soppressata tagliata spessa e capocollo.
I formaggi sono un punto di forza della nostra regione, dal caciocavallo silano DOP, al pecorino crotonese fresco, stagionato e semi stagionato, formaggi primo sale e anche le mozzarelle realizzate dai tanti caseifici artigianali del territorio.
Inoltre i formaggi vengono spesso aromatizzati al peperoncino o con le bucce degli agrumi di Calabria, come bergamotto, arancia o limone.
Parlare di Calabria vuol dire anche parlare della Cipolla Rossa di Tropea IGP che si presta davvero a molti piatti della tradizione.
Mangiarla in agrodolce permette di poterla abbinare sia negli antipasti che ai secondi piatti, di pesce e di carne.
Preparazione non semplice, bisogna fare vari tentativi, e non esiste la ricetta perfetta, perché ognuno la prepara trovando il giusto equilibrio tra acidità e dolcezza.
Gli ingredienti sono cipolla, zucchero e aceto, il tutto cotto sul fuoco fino al raggiungimento di una consistenza morbida e cremosa. Sicuramente un pasto delicato e sfizioso, che anche abbinato ai formaggi ci sta benissimo.
Qualcuno dice che è un piatto siciliano, altri che è napoletano, ma per amor di nonna questo piatto è calabrese.
Le melanzane sono un piatto meraviglioso e sostanzioso, spesso rivisitato usando zucchine o peperoni.
Le melanzane vengono tagliate a metà, svuotate dalla polpa che verrà impastata con carne tritata, pangrattato, formaggio pecorino e uovo. Quindi l’impasto verrà inserito all’interno delle melanzane ed in superfice aggiunta la passata di pomodoro e pezzi di caciocavallo silano.
Una bontà indescrivibile.
Il gelato nato a Pizzo Calabro, un dolce artigianale nato per caso quasi 100 anni fa. Il Tartufo di Pizzo vanta il marchio IGP.
Ma chi è stato il primo a crearlo lo lasciamo alla storia, perché sono davvero tantissime le voci e le narrazioni che mi hanno raccontato. Ma ogni gelateria, laboratorio, lo realizza a modo proprio, mettendoci il tocco personale che lo rende speciale.
Una sfera di gelato con un buco al centro, farcito nel cuore con cioccolato fondente fuso e ricoperto da altro gelato, completando la sfera. Le basse temperature penseranno a renderlo ermetico.
Esistono davvero moltissime varianti del Tartufo di Pizzo, ad esempio al pistacchio, al cioccolato bianco, alla liquirizia, se ne trovano davvero di tutti i gusti e vale la pena provarli in base ai gusti personali.
In provincia di Vibo Valentia, esattamente a Soriano Calabro nascono i mostaccioli, un dolce davvero semplice, genuino e ricco di tradizioni.
Spesso associato alle tradizioni natalizie, ma ormai sono disponibili tutto l’anno, proprio perché è un dolce anche genuino e si trova sia sottoforma di biscotto morbido, oppure più duro a forma di animali.
La origini di questo dolce arrivano dall’antica Grecia, quando Teocrito cita i “mustacea” negli Idilli.
Impasto di farina, mosto di vino e miele, niente di più semplice. Le forme più comuni realizzate sono il gallo, il pesce, il cavallo, la donna, l’uomo, la palma e vengono decorati a fine cottura con dei piccoli ritagli di carta stagnola colorata, per dare maggior dettaglio al disegno finale.
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