MUORE A 29 ANNI DOPO COLLUTTAZIONE CON I CARABINIERI

Un giovane ha perso la vita a Mirto di Crosia nel cosentino. I militari hanno vanamente tentato di fermare Vincenzo Sapia che, colpito da malore, è spirato durante l'intervento del 118
24 maggio 2014
00:00

MIRTO CROSIA (CS) 

Una tragedia dai contorni ancora non ben definiti. Un ragazzo di ventinove anni, affetto forse da disturbi psichici,  è morto a  Mirto frazione di Crosia nella provincia di Cosenza a seguito di una colluttazione con i carabinieri nel pomeriggio. Gli uomini dell'arma erano intervenuti per provare a rasserenare Vincenzo Sapia, omone robusto, che dopo aver sfondato il portoncino di un edificio collocato dinanzia all'ufficio postale, era andato letteralmente in escandescenza, per motivi ancora da capire. Ma il contrasto sarebbe durato pochi minuti.  Il giovane, infatti, si accasciava presto al suolo, colpito da un malore che non gli avrebbe dato scampo. E  a nulla serviva l'intervento degli uomini del 118. Ogni tentantivo di animare Vincenzo Sapia, anche con il defibrillatore andava a vuoto.


Nei minuti successivi  al decesso, sul luogo è intervenuto il medico legale. Della vicenda si è prontamente interessata la procura della repubblica di Castrovillari. Dopo aver sentito alcune persone, il magistrato di turno avrebbe disposto l'autopsia sul cadavere per arrivare a stabilire le reali cause della morte.

A Mirto Crosia  si sono recati anche il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza Giuseppe Brancati ed altri ufficiali. L'arma mantiene ovviamente il più stretto riserbo, fiduciosa nell'operato dell'autorità giudiziaria che coordina le indagini.  

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