La nuova sfida

Catanzaro, Donato: «Per valorizzare il nostro patrimonio olivicolo bisogna puntare all’agricoltura sociale»

Il candidato a sindaco lancia le sue proposte nell’ambito di un convegno: «Il Comune possiede diversi uliveti incolti, si potrebbero coinvolgere soggetti svantaggiati per aumentarne la produttività»

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di Redazione
30 maggio 2022
17:34

«Valorizzare il patrimonio olivicolo puntando anche sull’agricoltura sociale». L’ha detto il professor Valerio Donato, candidato sindaco per Catanzaro, intervenendo al convegno “Nuova Ocm: quale strategia per costruire una filiera olivicola calabrese” organizzato da Apounasco che si è svolto a Catanzaro Lido con la partecipazione del presidente di ‘Italia Olivicola’ Gennaro Sicolo. I dettagli sono contenuti in una nota stampa.

Per Donado: «L’agricoltura è uno dei più rilevanti fattori produttivi, considerate anche le funzioni svolte dall’impresa agricola per la tutela ambientale e la produzione energetica da fonti rinnovabili. In tal senso, condividiamo le sollecitazioni indirizzate, dalle organizzazioni professionali di settore, alle Istituzioni nazionali ed europee, volte a garantire agli imprenditori calabresi la possibilità di fronteggiare gli impegni finanziari assunti (soprattutto in questi anni di crisi) nella prospettiva che si dia seguito anche agli investimenti programmati per creare ricchezza e salvaguardare i livelli occupazionali».


Per il candidato alla carica di primo cittadino «L’obiettivo della nostra amministrazione è valorizzare il patrimonio agricolo del territorio catanzarese, di cui l’olivicoltura, presente in tutto il territorio (da Sant’Elia a Santa Maria), è un tratto identitario. Al momento risulterebbero, nel patrimonio comunale, uliveti per un totale di 425.687 mq, incolti o comunque non destinati ad alcuna specifica azione di valorizzazione. Il dato esatto sarà disponibile dall’attività di ricognizione che faremo con immediatezza».

Per Valerio Donato: «Sarà necessario puntare sull'agricoltura sociale, materia in divenire sebbene regolamentata dal 2014. La quale implica una serie di attività che si prestano bene anche per l’inserimento lavorativo di particolari tipologie di soggetti svantaggiati e per la creazione di nuovo reddito dalla produttività degli uliveti comunali. Inoltre, l’agricoltura sociale ha il pregio di introdurre un innovativo modello per lo sviluppo locale, che implica impegnarsi per far maturare una cultura della collaborazione, del valore sociale delle attività svolte all’interno di una visione responsabile di progettazione e rendicontazione del lavoro svolto».

Donato ha sommariamente indicato alcune modalità operative: «La prima è realizzare condivisioni temporanee tra imprese agricole (Ati), associazioni e cooperative del Terzo settore e le strutture carcerarie. L’Amministrazione patrocina, concedendo i terreni in uso per il progetto specifico, a titolo gratuito, ritenendo che il beneficio della cura dei terreni sia già un buon tornaconto per il Comune. Laddove vi siano i presupposti, per esempio la vicinanza ai letti dei fiumi, le risorse per inverare questa parte del programma ‘Rinascita’, possono essere attinte anche dai Contratti Fiume, funzionali alle esigenze sociali del territorio, nonché alla prevenzione del dissesto idrogeologico, alla rigenerazione urbana e alla cura e valorizzazione del verde comunale».

Infine: «Sappiamo le difficoltà che vive questo mondo produttivo, a cominciare dall’accesso al credito non solo per i nuovi investimenti, e siamo per dare il nostro apporto per rimuovere criticità vecchie e nuove. Catanzaro vorrà essere protagonista al tavolo della programmazione dei fondi comunitari, sia per irrobustire le sue attività, che per partecipare (con le sue strutture materiali e immateriali) agli investimenti in ricerca e innovazione, per mettere a sistema l’offerta del comparto su un’unica piattaforma di made in Calabria».

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