Politiche 2022

Conia e Guerrieri (Unione Popolare): «Su costi energia terrificante indifferenza di Governo e Regione»

I candidati della lista che fa riferimento a Luigi de Magistris rimarcano la soluzione shock proposta dal loro movimento: nazionalizzare le aziende del settore energetico

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di Redazione
28 agosto 2022
08:41
De Magistris e Conia
De Magistris e Conia

È una soluzione shock quella che Unione popolare, la ista che fa riferimento all’ex magistrato Luigi de Magistris, propone per affrontare la crisi energetica: nazionalizzazione delle aziende del settore. Il tema è al centro di una nota stampa diffusa da Antonio Guerrieri, candidato uninominale alla Camera nel collegio Reggio-Locride-Area Grecanica e Area dello Stretto, e Michele Conia, candidato alla Camera nel plurinominale proporzionale Calabria e nell’uninominale Gioia-Vibo.

Il comunicato

«Facciamo fatica a pensare e stentiamo a credere che il governo nazionale uscente e quello regionale pienamente in carica non si stiano rendendo seriamente conto della gravità della situazione socioeconomica che sta attraversando l’Italia e ancor di più la Calabria a causa del caro energia (elettrica, gas e carburanti) e dell’inevitabile riflesso sui prezzi e sul destino delle aziende e dei cittadini.


Un’indifferenza istituzionale e politica (che coinvolge di fatto tutte le forze politiche attualmente al governo dal Pd nazionale a Fratelli d’Italia regionale) che sta provocando la più grave crisi socioeconomica dai tempi della seconda guerra mondiale.

Nessun intervento urgente all’orizzonte, come se la questione fosse rimandabile o affrontabile in solitudine dagli imprenditori che d’improvviso si sono ritrovati a dover pagare già da qualche mese bollette più che triplicate. Come se non bastassero gli aumenti di prezzi da parte dei fornitori anch’essi in crisi per bollette e costo dei carburanti.

Un tempo persino il governo più democristiano avrebbe optato per la nazionalizzazione immediata dell’industria energetica nazionale. Oggi continuano invece gli ammiccamenti al mercato e una sorta di apparente indifferenza al destino socioeconomico del Paese.

Non si accenna nemmeno alla tassazione degli immorali extraprofitti delle compagnie energetiche (Unione Popolare ha nel suo programma la loro tassazione al 90%).

Secondo Antonio Guerrieri, consulente aziendale, candidato uninominale alla Camera nel collegio Reggio-Locride-Area Grecanica e Area dello Stretto, è a rischio la totalità delle imprese artigiane e commerciali della provincia di Reggio Calabria, ma lo sono anche moltissime famiglie che con l’aumento dei prezzi generalizzato stanno incontrando molte difficoltà a sostenere spese extra rinunciando persino a alle cure mediche non garantite in tempi accettabili dal SSN.

Michele Conia, candidato alla Camera nel plurinominale proporzionale Calabria e nell’uninominale Gioia-Vibo, ha da sindaco di Cinquefrondi promosso attivamente l’iter per avviare le comunità energetiche nel proprio territorio, atto concreto per sopperire alle crisi energetiche presenti e future.

Una comunità energetica è una forma energetica collaborativa, incentrata su un sistema di scambio locale per favorire la gestione congiunta, lo sviluppo sostenibile e ridurre la dipendenza energetica dal sistema elettrico nazionale. E’ nel programma nazionale di Unione Popolare il finanziamento statale per agevolare una rapida realizzazione delle comunità energetiche nei territori.

Nel nostro programma sono infatti chiaramente indicati tre punti fermi sulla questione:
1) rinazionalizzare il settore energetico per rimediare alle gravi storture del mercato che stanno strozzando l’economia e la società italiana;
2) tassare al 90% gli extraprofitti delle compagnie energetiche;
3) maggiori investimenti nelle energie rinnovabili e controlli sulla loro realizzazione e gestione.

Chiediamo quindi con forza l’intervento urgente e risolutivo del governo nazionale ancora in carica e di quello regionale e in loro assenza l’ammissione di complicità e di impotenza dei candidati in Calabria delle forze politiche che quei governi sostengono.

A quest’ultimi chiediamo ancora una volta un confronto pubblico anche su questa questione che è allo stato attuale la principale emergenza italiana, nonostante i troppi silenzi».

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