Lo scontro

Vertenza Lirosi, l’amministratore unico dell’azienda Condemi: «Gravi le affermazioni dell’assessore Staine»

Sabrina Condemi promette querele «per le offese personali ricevute», e si dice «costretta a una pubblica e integrale smentita» della ricostruzione fatta dall'assessore 

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di Redazione
26 gennaio 2024
20:30

«Leggo il comunicato stampa dell’assessore Staine, il cui contenuto, per la gravità delle affermazioni ivi contenute, mi costringe a una pubblica e integrale smentita. La riunione tenutasi ieri è stata convocata dall’assessore Staine solo il giorno dopo la pubblicazione dell’articolo sulla questione Lirosi Autoservizi, su Ilreggino. it». Esordisce così l’amministratore unico di Lirosi, Sabrina Condemi. «Nessun comunicato stampa è stato mai diramato dall’amministrazione giudiziaria – afferma -. Invero, l’Amministratrice della Lirosi Autoservizi si è limitata a rilasciare una brevissima intervista telefonica, palesando la preoccupazione per il particolare momento della vita aziendale, interessata da una procedura concorsuale che sarebbe compromessa in assenza di una concreta risposta, in tempi urgenti, da parte della Regione. La società ha quantificato e formalizzato con più diffide legali il credito rivendicato. L’ultima delle quali a dicembre 2023. Atti che non hanno mai ricevuto riscontro.

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L’obiettivo della riunione più volte sollecitata era quello di ottenere una risposta effettiva alle richieste della società, quantificate a seguito di accertamenti documentati. L’esito sconcertante dell’incontro è invece la posizione dell’Avv. Staine, svelata solo alla stampa, in termini offensivi e privi di qualunque garbo istituzionale, con la quale ha dichiarato di aver già “individuato una possibile soluzione alternativa nel caso della mancata presentazione della proposta concordataria”, evidentemente trascurando l’obbligo di verificare la posizione creditoria della Lirosi. Ipotesi che, ovviamente, al di là delle assicurazioni di rito, nella migliore delle ipotesi, non metterà in salvo tutti i dipendenti, né valuta il peso dell’indotto che la Lirosi genera in un territorio così difficile, come quello della Piana di Gioia Tauro, che rischia di perdere un soggetto economico pienamente recuperato a una virtuosa gestione.


Era onere della Staine quello di attivare la verifica dei dati e riscontrare le diffide legali che riguardano un potenziale contenzioso milionario per una questione controversa, che interessa da anni il settore trasporti. Era onere, invece, della scrivente, animata da ordinaria diligenza, dopo aver acquisito un autorevole parere legale sulla fondatezza dei crediti rivendicati, avviare ogni iniziativa utile per giungere al riconoscimento delle pretese. Pur escludendo ancora qualsivoglia nesso di strumentalità al protratto mancato riscontro alle richieste della Lirosi, confidiamo nella notoria integrità – mai messa in dubbio – dell’Ing. Pavone, che auspico possa fornirci una risposta tecnica in tempi brevissimi, riportando la discussione sull’unico piano che deve interessare le parti: la definizione della controversia in via transattiva prima dello spirare del termine ultimo per il deposito del piano concordatario.

Definire tutto ciò falsità – con un comunicato stampa diramato pochi minuti dopo l’incontro con i sindacati – esprime una grave caduta di stile e una irrecuperabile mancanza di rispetto verso le istituzioni, compreso il Tribunale che mi ha nominato, che non è rimasto estraneo alle contumelie dell’assessore. Affermazioni pesanti e perentorie (“la Lirosi non vanta alcun credito) che l’assessore, che al tavolo tecnico non è stata supportata dalla competente avvocatura regionale, bensì dal proprio consulente, investito del caso solo pochi giorni prima dell’incontro, ha reso inopinatamente in sostituzione all’Autorità Giudiziaria, che resta l’unico organo deputato a sancire la fondatezza di una pretesa creditoria. Affermazioni e insulti formulati senza alcuna valutazione dei rischi che tale esposizione può determinare in capo alla scrivente.

La sortita dell’avv. Staine palesa, infine, una chiara deviazione rispetto alla linea tracciata dal presidente Occhiuto, che, al contrario, sin dall’inizio del suo mandato, ha rivolto grande attenzione alle misure per l’emersione della legalità in un territorio fortemente caratterizzato da fenomeni criminosi e alla valorizzazione dei patrimoni confiscati, siglando un protocollo d’intesa con l’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. Quanto a tutte le altre gravissime affermazioni rivolte alla mia persona e al mio Ufficio, riporterò la discussione nelle sedi a ciò deputate».

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